Piccoli centri ricchi di buoni sapori
Alla scoperta di Noale e Dolo

Venerdì 28 Marzo 2014 di Claudio De Min
Alla scoperta di Noale e Dolo
VENEZIA - Città non sono, certo. Paesi neppure, però. Una cosa hanno in comune. Anzi, due. La piacevolezza dei centri storici, piccoli ma deliziosi. E l'appeal goloso. Noale va fiera della sua piazza, della sua Rocca; Dolo dei suoi scorci sul Brenta, sull’ex mercato, e dello Squero. In entrambe è perfetto il mix fra ambiente e offerta riservata ai cacciatori del gusto. Insomma, valgono bene un viaggio.



A Noale non sarebbe male arrivare al mattino per godere una colazione stellata (se esistessero le stelle Michelin per i pasticceri) da Stefano e Barbara Zizzola, con ventidue opzioni differenti, a partire dai croissant - resi irresistibili da farciture tipo la crema di mandorle e arance, per dirne una, e digeribilissimi e leggeri grazie al lievito naturale -, per poi passare ai krapfen e ai kiefer, ai fagottini di mele e cannella e alle girelle.



Erede di una dinastia di pasticceri e panificatori avviata dal nonno, Stefano è un mago dei lievitati (provare, per credere, da qui a Pasqua, le straordinarie colombe, la classica o quella al gianduia e cioccolato), ma la sua vetrina è un paradiso per i golosi, dai macarons - a prova di assaggiatore "parigino" - al cioccolato (leggi, praline da premio).



A pranzo (o a cena, va da sé) è invece obbligata la sosta "Al Gallo", a pochi passi di distanza, dove la gestione della famiglia Busatto ha da poco compiuto i 45 anni. Monica in sala, mamma Santa in cucina con Franco, papà Antonio a dirigere il traffico fra bar e zona pranzo.



In tavola spadroneggia il pesce, in arrivo giornalmente da Caorle e Chioggia (granseole, canocie, cappelunghe, scampi, cappesante, vongole, cozze e via di questo passo) di prima qualità e declinato alla perfezione dalla brigata ai fornelli. Il tutto nel segno della migliore tradizione della cucina di mare veneziana (compreso l’immancabile baccalà mantecato).



Per il migliore (e più gettonato) aperitivo, infine, ci si sposta fuori dalla piazza, per fermarsi "Al Portico", un wine bar dove buone ombre e ottimi e sfiziosi cicchetti sono all’ordine del giorno, con la regia di Giovanni De Marchi detto "Gonea".



Se invece siete dalle parti della Riviera del Brenta, lo schema noalese si ripropone a Dolo. La pasticceria da non perdere, stavolta, è il "Caffè Commercio e il benefattore di eserciti di golosi incapaci di resistere a qualunque tentazione è Manuela Zara. Le sue monoporzioni sono imperdibili così come i lievitati da colazione, fra i croissant dalla forma tondeggiante (alla marmellata e al miele, integrali o alla crema), le focaccine veneziane, i tortini di riso. O come (a Natale) i panettoni (cioccolato-arancia o gianduia). E (sempre), i mini bignè allo zabaione o i morbidoni all'albicocca e al cioccolato.



Esattamente di fronte, la novità più interessante è "Galleria 24", dove Thomas Mattiello prende per la gola con una versione da tavola dei classici cicchetti (dalle sarde in saor alle mozzarelle in carrozza, dal tegamino di cappelunghe saltate alla crema di zucca, provola e aceto balsamico) qualche primo (eccellente il risotto), qualche secondo (crostacei alla catalana, costata alla fiorentina, cous cous vegetariano con uva passa e frutta secca).



Carne che non troverete a "Villa Goetzen" dove la famiglia Minchio - in questa bella villa settecentesca, fra deliziose salette e una spettacolare terrazza veneziana sul fiume Brenta, da sballo nella bella stagione - declina il mare partendo sì dalla tradizione ma senza rinunciare a qualche incursione nel contemporaneo. Dall’Esaltazione del crudo, alle Linguine con ragout di ombrina, timo e limone, dalla Zuppa di guancette di coda di rospo e alloro all’Orata al forno con olive taggiasche e patate al rombo al forno in crosta di patate.
Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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