Tutti a "caccia" del meteo online
il 60% affezionato alle previsioni

Lunedì 1 Agosto 2016 di Natascia Porcellato
Tutti a "caccia" del meteo online il 60% affezionato alle previsioni
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Meteo: che passione. Secondo i dati dell’Osservatorio sul Nordest, curato da Demos per Il Gazzettino, resta solida e diffusa la passione dei nordestini per le previsioni del tempo. Il 58% le consulta almeno una volta al giorno, mentre il 35% si limita a una frequenza settimanale. Solo una minoranza (7%) sembra insensibile al fascino di sapere in anticipo se in futuro ci sarà il sole o pioverà. La prima fonte è la televisione (46%), seguita da internet (27%) e smartphone o tablet (25%). Al di là delle polemiche che ciclicamente investono i meteorologi, il 77% dei nordestini dichiara che considera il loro lavoro molto o abbastanza affidabile. In ogni caso, previsioni avverse sembrano non influenzare la pianificazione di viaggi e gite: il 64% non ne tiene conto, mentre è il 36% a risentire del loro responso. Misurare il tempo e prevedere il tempo. Se la prima ha avuto per molto tempo l’ausilio del sole, la seconda ha costituito nel corso dei secoli una delle riserve più grandi di saggezza popolare. Ad esempio, "co le nuvole xe fate a lana, se no piove ancò piove sta setimana". Oppure "tramonto de naranza, de bon tempo ghe xe speranza" (una selezione è raccolta in "Proverbi meteorologici veneti", a cura di Arpav). Scrutare il meteo, in un mondo fortemente agricolo com’era quello del Nordest, era fondamentale: sembra che questo imprinting continui ad avere i propri effetti.

Il 58% è un vero appassionato di meteo e consulta le previsioni almeno una volta al giorno. Poco più di uno su tre (35%), invece, ha l’abitudine di cercare informazioni almeno una volta la settimana e il 7% lo fa più raramente. Il primo riferimento per le informazioni meteo è ancora la televisione (46%), ma segna un calo piuttosto netto (-17 punti percentuali rispetto al 2013). Nello stesso arco di tempo, appare sostanzialmente stabile l’utilizzo di Internet (27%, -1 punto percentuale). Fortemente cresciuto, invece, sembra essere il ruolo di smartphone e tablet nella ricerca di informazioni meteo: dal 5% rilevato nel 2013 all’attuale 25%, il balzo in avanti è di ben 20 punti percentuali.

I nordestini quanta fiducia accordano alle previsioni meteo? Il 77% le considera molto o abbastanza affidabili, mentre poco meno di uno su quattro (23%) si pone con maggior sospetto. Al di là della (vasta) fiducia, le previsioni sembrano incidere poco sui progetti già fatti. È una minoranza (36%) a farsi influenzare dal meteo cambiando la programmazione di gite o viaggi, mentre il 64% manifesta una certa indifferenza rispetto a questo fattore.
Quali settori risentono di più delle previsioni meteo nella gestione del proprio tempo libero? Sono in misura maggiore i giovani con meno di 25 anni (59%) e le persone di età centrale (35-44 anni, 49%) a farsi influenzare nella pianificazione dei propri spostamenti. Guardando al livello di istruzione, vediamo che sono soprattutto coloro in possesso di un diploma o una laurea (39%) a considerare le previsioni meteo nella programmazione del proprio tempo libero. Tra i diversi territori, invece, il Veneto sembra essere quello più influenzato da questo fattore (41%), mentre la provincia di Trento appare la più indifferente (29%). Infine, consideriamo il fattore professionale: sono studenti (56%), impiegati (48%) e liberi professionisti (41%) ad essere maggiormente disponibili a cambiare i propri piani in caso di previsione avversa.
Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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