Coronavirus. I vescovi e le chiese del Nordest «attendono di poter presto tornare a vivere e celebrare insieme con il concorso del popolo il grande dono dell'Eucaristia, nel rispetto e nell'attenzione alla salute e al bene delle persone». Lo sottolinea una nota emessa al termine dell'odierna riunione in videoconferenza della Conferenza Episcopale del Triveneto.
I vescovi del Nordest si sono confrontati sulle prospettive di generale ripresa dopo la prima fase di emergenza sanitaria, e sulle «notevoli ricadute pastorali conseguenti alla nuova situazione sociale ed ecclesiale determinatasi a causa della pandemia in atto», in particolare sulla «mutata immagine e presenza di Chiesa che le comunità cristiane sono chiamate a vivere nei rispettivi territori», in un «necessario e sostanziale ripensamento di orientamenti, priorità ed impegni pastorali essenziali».
«Anche il ministero del vescovo e del sacerdote e lo stesso profilo del cristiano laico - prosegue la nota - richiedono infatti di essere in qualche modo ripensati e approfonditi alla luce degli avvenimenti odierni».
Tra gli aspetti positivi «la richiesta e l'emergere più frequente di domande e di risposte di senso, la valorizzazione del sacerdozio battesimale di tutti i fedeli nonché della famiglia come piccola Chiesa domestica, i nuovi spazi e le ulteriori modalità per la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio».
I Vescovi hanno infine evidenziato come «le comunità cristiane saranno chiamate ad individuare ed esprimere gli atteggiamenti e i criteri più giusti ed evangelici che consentano di sostenere ed accompagnare le persone, le comunità e l'intera società del Nordest nei passaggi più delicati, nei momenti e nelle situazioni di crisi economica, sociale e culturale del presente e soprattutto nella costruzione del nostro comune futuro».
I vescovi e le chiese del Nordest «attendono di poter presto tornare a vivere e celebrare insieme con il concorso del popolo il grande dono dell'Eucaristia, nel rispetto e nell'attenzione alla salute e al bene delle persone». Lo sottolinea una nota emessa al termine dell'odierna riunione in videoconferenza della Conferenza Episcopale del Triveneto. I vescovi del Nordest si sono confrontati sulle prospettive di generale ripresa dopo la prima fase di emergenza sanitaria, e sulle «notevoli ricadute pastorali conseguenti alla nuova situazione sociale ed ecclesiale determinatasi a causa della pandemia in atto», in particolare sulla «mutata immagine e presenza di Chiesa che le comunità cristiane sono chiamate a vivere nei rispettivi territori», in un «necessario e sostanziale ripensamento di orientamenti, priorità ed impegni pastorali essenziali».
«Anche il ministero del vescovo e del sacerdote e lo stesso profilo del cristiano laico - prosegue la nota - richiedono infatti di essere in qualche modo ripensati e approfonditi alla luce degli avvenimenti odierni». Tra gli aspetti positivi «la richiesta e l'emergere più frequente di domande e di risposte di senso, la valorizzazione del sacerdozio battesimale di tutti i fedeli nonché della famiglia come piccola Chiesa domestica, i nuovi spazi e le ulteriori modalità per la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio».
I Vescovi hanno infine evidenziato come «le comunità cristiane saranno chiamate ad individuare ed esprimere gli atteggiamenti e i criteri più giusti ed evangelici che consentano di sostenere ed accompagnare le persone, le comunità e l'intera società del Nordest nei passaggi più delicati, nei momenti e nelle situazioni di crisi economica, sociale e culturale del presente e soprattutto nella costruzione del nostro comune futuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA I vescovi del Nordest si sono confrontati sulle prospettive di generale ripresa dopo la prima fase di emergenza sanitaria, e sulle «notevoli ricadute pastorali conseguenti alla nuova situazione sociale ed ecclesiale determinatasi a causa della pandemia in atto», in particolare sulla «mutata immagine e presenza di Chiesa che le comunità cristiane sono chiamate a vivere nei rispettivi territori», in un «necessario e sostanziale ripensamento di orientamenti, priorità ed impegni pastorali essenziali».
«Anche il ministero del vescovo e del sacerdote e lo stesso profilo del cristiano laico - prosegue la nota - richiedono infatti di essere in qualche modo ripensati e approfonditi alla luce degli avvenimenti odierni».
Tra gli aspetti positivi «la richiesta e l'emergere più frequente di domande e di risposte di senso, la valorizzazione del sacerdozio battesimale di tutti i fedeli nonché della famiglia come piccola Chiesa domestica, i nuovi spazi e le ulteriori modalità per la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio».
I Vescovi hanno infine evidenziato come «le comunità cristiane saranno chiamate ad individuare ed esprimere gli atteggiamenti e i criteri più giusti ed evangelici che consentano di sostenere ed accompagnare le persone, le comunità e l'intera società del Nordest nei passaggi più delicati, nei momenti e nelle situazioni di crisi economica, sociale e culturale del presente e soprattutto nella costruzione del nostro comune futuro».
I vescovi e le chiese del Nordest «attendono di poter presto tornare a vivere e celebrare insieme con il concorso del popolo il grande dono dell'Eucaristia, nel rispetto e nell'attenzione alla salute e al bene delle persone». Lo sottolinea una nota emessa al termine dell'odierna riunione in videoconferenza della Conferenza Episcopale del Triveneto. I vescovi del Nordest si sono confrontati sulle prospettive di generale ripresa dopo la prima fase di emergenza sanitaria, e sulle «notevoli ricadute pastorali conseguenti alla nuova situazione sociale ed ecclesiale determinatasi a causa della pandemia in atto», in particolare sulla «mutata immagine e presenza di Chiesa che le comunità cristiane sono chiamate a vivere nei rispettivi territori», in un «necessario e sostanziale ripensamento di orientamenti, priorità ed impegni pastorali essenziali».
«Anche il ministero del vescovo e del sacerdote e lo stesso profilo del cristiano laico - prosegue la nota - richiedono infatti di essere in qualche modo ripensati e approfonditi alla luce degli avvenimenti odierni». Tra gli aspetti positivi «la richiesta e l'emergere più frequente di domande e di risposte di senso, la valorizzazione del sacerdozio battesimale di tutti i fedeli nonché della famiglia come piccola Chiesa domestica, i nuovi spazi e le ulteriori modalità per la preghiera e l'ascolto della Parola di Dio».
I Vescovi hanno infine evidenziato come «le comunità cristiane saranno chiamate ad individuare ed esprimere gli atteggiamenti e i criteri più giusti ed evangelici che consentano di sostenere ed accompagnare le persone, le comunità e l'intera società del Nordest nei passaggi più delicati, nei momenti e nelle situazioni di crisi economica, sociale e culturale del presente e soprattutto nella costruzione del nostro comune futuro».