Alessandro Orsini in consiglio regionale Veneto. Fratelli d'Italia ordina ai suoi: «Disertate»

Venerdì 28 Luglio 2023 di Alda Vanzan
Alessandro Orsini in consiglio regionale. FdI ordina ai suoi: disertate

Un pienone o il vuoto per Alessandro Orsini oggi in consiglio regionale del Veneto? Di sicuro alla “lectio magistralis” del discusso docente universitario e sociologo sulle relazioni Nato-Russia non ci sarà un pezzo di maggioranza di centrodestra: il coordinatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo ha detto ai suoi di disertare l’appuntamento. Non ci saranno neanche i consiglieri del Partito Democratico, come conferma la capogruppo Vanessa Camani: «Iniziativa inopportuna». Ma pare ci saranno defezioni anche tra le fila della Lega, il partito di Luciano Sandonà che ha proposto l’iniziativa e del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti che materialmente ha invitato Orsini a Palazzo Ferro Fini per presentare il suo (vecchio) libro sull’Ucraina e per tenere una “lectio magistralis” (di cui peraltro in cinquant’anni di storia del consiglio veneto non risultano precedenti).

Un’iniziativa che ha fatto discutere principalmente per la figura di Orsini, diventato noto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina perché considerato dagli ammiratori una voce fuori del coro e dai critici un filo Putiniano che ha sbagliato i pronostici dell’andamento del conflitto. 


IL NO DI FDI
«Prendiamo atto che il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ambisce a fare il nuovo “Bruno Vespa”», ironizza il meloniano Luca De Carlo. Che conferma la diserzione dei cinque consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: «I nostri non parteciperanno alla presentazione del libro e alla lectio magistralis di Orsini, ma non perché si tratti di censura o altro, semplicemente perché in politica la forma è anche sostanza. Se il Governo, così come il nostro partito, ha una posizione netta sul conflitto tra la Russia e l’Ucraina, conseguente deve essere il comportamento di chi rappresenta il Governo a livello territoriale». Quindi ha sbagliato Ciambetti a invitare il professor Orsini? De Carlo è netto: «Io dico semplicemente una cosa: siamo contrari a quello che ha fatto la Russia in Ucraina. E dunque dico che nessuno possa mai anche solo pensare che ci sia interesse, simpatia o condivisione di una visione che non è la visione del Governo. La censura non c’entra niente. C’entra il fatto che è in corso un conflitto sul quale il Governo e il nostro partito hanno una posizione chiara e, dunque, non parteciperemo alla “brunovespata” di Ciambetti».


GLI ALTRI
Ma qualcuno, prima di formalizzare l’invito a Orsini, aveva obiettato? «Io sì, avevo detto che non era opportuno», afferma la vicepresidente Francesca Zottis (Pd). È andata così: l’11 luglio Sandonà (Zaia Presidente) propone l’iniziativa a Ciambetti il quale, il 13 luglio, scrive a Orsini per sentire se è disponibile per il giorno 28. Sempre il 13 il segretario generale Roberto Valente prepara l’istruttoria esprimendo però forti riserve sull’iniziativa. Il 18 luglio si riunisce l’Ufficio di presidenza, si parla del libro, non della lectio magistralis: con Ciambetti si schiera la consigliera segretaria Alessandra Sponda (Zaia Presidente), il vice Nicola Finco è assente, l’altra vice, la dem Zottis, obietta. E la consigliera segretaria Erika Baldin del M5s? «Io non mi sono espressa, la mia posizione è che qualsiasi libro può essere presentato, basta che non sia apologia di fascismo o scritto da delinquenti. Certo, mi aspetto la stessa apertura quando si tratterrà di presentare un libro sul Gay Pride». Nel frattempo, però, Orsini comunica di avere degli impedimenti per il 28 e l’appuntamento viene rinviato. A Palazzo si dice che il rinvio non è casuale. La notizia diventa di dominio pubblico e il 20 luglio il prof si sfoga su Facebook. Poi ci ripensa e pubblica l’invito di Ciambetti: «Non piegate mai la testa davanti alle ingiustizie, lottate per un mondo migliore».


I FAVOREVOLI
Ciambetti, che oggi sarà presente, fa spallucce delle osservazioni degli alleati di FdI: «Orsini esprime le sue posizioni, il suo libro è letto da tantissimi italiani, è stato ospite della tv di Stato fino a poco tempo fa: sinceramente questi distinguo non li condivido. Aver paura delle parole e delle idee mi fa pensare a tempi tristi». Sandonà, che ha stigmatizzato con una lettera il comportamento del segretario Valente, concorda: «Con la partecipazione di Orsini è garantita la libertà di informazione e anche di parola».

Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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