PORDENONE - «Mi recherò in Procura a Pordenone per depositare l'istanza di dissequestro di tutto il materiale informatico del mio assistito, per dare corso, finalmente, a indagini difensive che ci sono impedite dal 25 settembre, quando è stato iscritto nel registro degli indagati». Lo ha anticipato Roberto Rigoni Stern, legale di Giosué Ruotolo, indagato per l'omicidio dei fidanzati di Pordenone. Trifone Ragone e Teresa Costanza. «Si tratta di numerosi dispositivi informatici e telefonini - ha precisato l'avvocato - di cui non ci è stata fornita nemmeno copia forense».
Rigoni Stern è anche tornato su alcune dichiarazioni che gli sono state attribuite in merito al profilo Facebook anonimo che il suo assistito, per il quale non ci sarà un nuovo interrogatorio, avrebbe utilizzato, forse con la fidanzata Rosaria Patrone, per mantenere contatti con Teresa Costanza. «Voglio ribadire di non aver mai diffuso notizie rispetto al contenuto, che nello specifico non conosco fin nei dettagli. È tuttavia importante sottolineare che non si tratta in alcun modo di comunicazioni moleste, né minimamente utilizzabili per trarne un qualsivoglia movente per il delitto».
Sul fronte delle indagini, da giorni ci si aspetta una svolta da parte della Procura che, secondo quanto si apprende, sarebbe pronta a chiedere al Gip una misura cautelare nei confronti dell'indagato. Una decisione che spetterà ai sostituti procuratori Campagnaro e Vallerin, titolari dell'inchiesta, che hanno lavorato incessantemente anche durante le vacanze di Natale.
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