Pordenone. Disagio giovanile, la mappa del rischio tra piccolo spaccio e risse

Dossier dell'ex comandante della polizia locale Stefano Rossi dopo mesi di monitoraggi nei principali luoghi di aggregazione

Lunedì 17 Ottobre 2022 di Marco Agrusti
Blitz antidegrado della polizia locale in via Pontinia a Pordenone

PORDENONE - I risultati di un lavoro durato mesi è tutto in una relazione. Pagine e pagine di rilevazioni, commenti, proposte per delle soluzioni area per area. Il documento sarà presentato la prossima settimana al sindaco Alessandro Ciriani e sarà una sorta di fotografia del territorio che non si limiterà allo scatto di un'immagine, perché uno dei capitoli più importanti sarà dedicato al domani, cioè a come correggere quello che ancora non funziona. La firma in calce al rapporto è quella dell'ex comandante della Polizia locale Stefano Rossi, oggi delegato del Comune alla rilevazione del disagio e delle problematiche giovanili. È il risultato di sopralluoghi, dialoghi con i giovani, appunti su appunti presi nelle zone più delicate della città. «Con una fondamentale distinzione: la delinquenza è un fenomeno diverso rispetto alla carenza di senso civico oppure all'esuberanza giovanile.

I due temi devono essere trattati separatamente». Nella relazione ci sarà questo e quello, in una mappa divisa per zone.

Quali sono le aree a rischio

Da via Mazzini al Bronx, dal quartiere difficile di largo Cervignano a via Pontinia, fino alla grande malata del centro, cioè piazza Risorgimento. Cos'ha notato Rossi negli ultimi mesi spesi a pattugliare - dialogando - il territorio? Episodi di piccolo spaccio, intemperanze (le più varie) con protagonisti i giovani, scarso rispetto della quiete e soprattutto delle persone anziane, episodi di vandalismo. «Ma soprattutto è emersa la necessità di istituire un canale di dialogo fisso tra i giovani e i meno giovani, soprattutto in alcune zone della città». Si parte da largo Cervignano, quartiere che si sviluppa attorno ai palazzoni popolari appoggiati sulla ferrovia. In quella zona, come ha spiegato l'ex comandante Rossi, sono stati notati entrambi i fenomeni: sia il piccolo spaccio di sostanze stupefacenti (problema condiviso con piazza Risorgimento e via Pontinia) che il mancato rispetto delle più banali norme legate al senso civico. Nella seconda fattispecie, si tratta di gruppi di ragazzini (con età che oscilla tra quella corrispondente alla prima media e quella riferita ai primi anni delle superiori) che entrano sempre più spesso in conflitto con la popolazione più anziana che risiede negli appartamenti popolari. Rumori molesti, anche nelle ore serali e notturne. Scoppio di petardi (pochi giorni fa in via Pontinia è stato necessario anche l'intervento dei carabinieri), insulti ai danni degli anziani, mancato rispetto delle norme sul silenzio.

Il Bronx

«Ogni giorno - ha spiegato Rossi - ricevo tre o quattro foto che mi inviano i residenti». In via Mazzini, invece, il problema riguarda sempre la fascia giovanile e in particolare un gruppo che frequenta un fast food della zona e che successivamente consuma alcolici ai bordi del parco Querini. Sono stati messi idealmente nel mirino anche alcuni giovani considerati a rischio per quanto riguarda la loro possibile introduzione nella rete del piccolo spaccio. Infine piazza Risorgimento, dove sono tornati i bivacchi. Sporadici, ma rappresentativi di quello che Rossi ha definito come un «nervo scoperto».

Le azioni

Non solo repressione, ma anche e soprattutto prevenzione. Il rapporto di Stefano Rossi contiene alcuni suggerimenti per arginare il disagio giovanile prima che i comportamenti sfocino nell'illegalità. «La mia delega - ha spiegato l'ex comandante - prevede proprio la messa a terra di azioni propositive. Quella principale dovrà passare da un incontro che sicuramente terremo con l'Ater. Dovremo creare una rete fissa con la mediazione dell'agenzia stessa: un tavolo permanente in grado di far dialogare giovani e anziani almeno con cadenza quindicinale».

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