AZZANO - Zainetto rosso in spalle e un affiatato gruppo di amici con cui condividere la passione per le camminate in montagna. Paolo De Poli, 61 anni, originario di Villotta, era uomo che amava la natura e gli animali. Quando poteva si organizzava per qualche escursione. Amava le montagne friulane e conosceva molto bene sia l'arco alpino che le Prealpi.
Era stato ausiliario dei carabinieri nel 1980, ma poi aveva deciso di intraprendere un'altra strada. Ad Azzano in tanti lo conoscevano. Era stato accompagnatore delle squadre della Condor Calcio: «Una brava persona - lo ricorda il presidente Gianni Zucchet - Dava sempre una mano, era presente». Operaio alla Jurop di via Crosera, nella zona industriale di Azzano, a fine anno sarebbe andato in pensione. Abitava in centro. Separato (l'ex moglie lavora in Comune ad Azzano), lascia una figlia, Elena. Era un uomo molto riservato, poteva sembrare un solitario, in realtà partecipava sempre volentieri alle feste di classe del 1961 e frequentava gli amici di una vita, molti dei quali risiedono in provincia di Treviso, dove si è verificato l'incidente che gli è costato la vita. Ieri la notizia della sua morte ha profondamente addolorato i compaesani di Villotta, il paese di cui è originaria la famiglia e dove Paolo De Poli ha trascorso la giovinezza e frequentato le scuole. Anche la comunità di Azzano è vicina alla famiglia De Poli per la grave perdita. Il 61enne abitava in pieno centro ed era facile incontrarlo in pizzeria mentre aspettava che gli sfornassero la sua pizza, scambiare un saluto e due chiacchiere. Era un uomo cordiale, che amava trascorrere momenti di convivialità con gli amici, molto addolorati per il tragico destino che ne ha stroncato la vita.
La data del funerale non è stata ancora fissata. Sarà comunicata non appena la Procura della Repubblica di Treviso, terminati gli accertamenti necessari alla ricostruzione della dinamica dell'incidente stradale e all'accertamento delle responsabilità, rilascerà il nullaosta alla sepoltura.