Sara Dal Bò, la tredicenne che colleziona titoli di sollevamento pesi a livello nazionale

Originaria di Cordenons, si è avvicinata a questo sport seguendo le orme del fratello più grande

Lunedì 12 Settembre 2022 di Piergiorgio Grizzo
Sara dal Bò con il tecnico Luigi Grando

PORDENONE - Si chiama Sara Dal Bò la nuova enfant prodige della Pesistica Pordenone. Tredici anni da poco compiuti (è nata nel 2009), ha vinto l'argento ai Campionati europei Under 15 e 17 di Varsavia nella categoria -76 kg femminile, diventando così la più giovane medaglia internazionale nella storia del sollevamento pesi italiano.

Ma Sara, che detiene già tutti i record italiani della sua categoria, ed è anche la più giovane qualificata nella storia dei Tricolori Assoluti (quelli di specialità che si sono disputati a Milano), è un'osservata speciale da parte dei tecnici federali fin da quando ha messo piede in pedana. «Già l'anno scorso, prima ancora del suo debutto ufficiale nell'agonismo, la Federazione voleva portarsela a Roma, ad allenarsi al Centro Coni dell'Acquacetosa - racconta Luigi Grando, suo mentore e allenatore alla Pesistica Pordenone -. Per fortuna siamo riusciti a tenerla qui con noi».

Originaria di Cordenons, e quindi conterranea di Mirko Zanni (la medaglia di bronzo olimpica di Tokyo 2021), si è avvicinata ai pesi seguendo le orme del fratello più grande, Marco Borgobello, a sua volta valido atleta con all'attivo buoni piazzamenti nei vari Campionati italiani di categoria. O meglio: seguendo sempre il fratello nei confronti agonistici, è stata immediatamente notata e invitata a una prova in palestra. «Eravamo a una gara a Cervignano - ricorda Grando - e Marco stava salendo in pedana. In quel momento, dalle tribune sentiamo un incitamento a gran voce: Forza, forza, dai. Era proprio lei, che all'epoca aveva poco più di 8 anni, ma che già dimostrava con una struttura fisica in piena crescita di possedere un potenziale atletico enorme. Dissi allora a suo fratello: Adesso vai in pedana, poi mi chiami qui tua sorella». Appena arrivata nella palestra di via Rosselli, Sara ha mostrato subito una naturalezza nel gesto tecnico da lasciare allibiti tutti gli addetti ai lavori. «Vedendo mio fratello che si allenava a casa con il manico della scopa, ho imparato le basi del gesto dello strappo e dello slancio», sorride, spiegando il suo talento. Fatto sta che, in ossequio ai regolamenti federali, Sara nei primi 4 anni di attività ha potuto soltanto partecipare a gare di esibizione non ufficiali. Ma tanto è bastato perché il suo nome iniziasse a circolare (e i pesi sollevati a crescere esponenzialmente).

Il citato esordio nell'agonismo è avvenuto solo a marzo di quest'anno, con i Campionati regionali Under 15, cui hanno fatto immediatamente seguito lo stesso titolo italiano Under 15 a maggio e quello Juniores a luglio. Nel frattempo Sara è passata a un regime che prevede otto allenamenti a settimana, almeno fino a quando non ricominceranno le scuole. «Allenarmi mi piace un sacco, per ora è la mia vita - dice lei -. Passo la maggior parte del tempo in palestra, anche perché al di là degli allenamenti tra noi compagni di squadra l'atmosfera è bellissima, familiare». A giugno avrà gli esami di terza media, poi si iscriverà a una scuola per estetiste, mentre sportivamente parlando il suo destino appare quello di una predestinata. «In realtà non ci siamo prefissi obiettivi particolari, almeno al momento - garantisce Grando -. Sara è ancora giovanissima e non vogliamo caricarla di troppe pressioni. L'unico, vero focus è quello di continuare ad allenarsi e a migliorarsi settimana dopo settimana. Vero è che il suo talento atletico è assolutamente enorme e ormai se n'è già accorta tutta l'Italia».

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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