CORDOVADO - Ritrovamento eccezionale a Cordovado, in località Belvedere, dove a una profondità di 1,70 metri sono emersi resti strutturali di un insediamento di epoca romana, risalenti al periodo compreso tra il I/II secolo d.C.
Cosa è stato ritrovato
Gli scavi hanno portato alla luce i limiti di due strutture oltre a un tracciato viario, che le divide. Di uno dei due edifici, rinvenuto nella porzione occidentale dell’area indagata, è stato individuato un unico ambiente con una pavimentazione in tessere di laterizio e strutture murarie a livello di fondazione. La struttura più orientale, invece, risulta più articolata. Formata da tre ambienti e un’area esterna, i piani pavimentali sono in ghiaia e frammenti laterizi, con strutture murarie dall’elevato più considerevole. Tra le due strutture è stato identificato un piano lastricato, con orientamento est –ovest, con solcature di carro ben visibili per buona parte del piano.
Al momento il sito è stato delimitato lungo l’asse scavo del metanodotto per una lunghezza totale di 200 metri, dei quali la metà appare interessata dalla presenza di tali resti. Per preservare le rovine e permetterne lo scavo in estensione è stata valutata con la Committenza e la Ditta esecutrice una variante al percorso del metanodotto, che è stato interrato a una quota maggiore di quella prevista da progetto, attraverso la tecnica della trivellazione. Dopo la messa in opera delle tubature si è potuto così procedere allo scavo in estensione dell’insediamento individuato.
Il rinvenimento si presenta come una scoperta archeologica eccezionale oltre che per l’assenza di scavi di contesti analoghi nella zona, anche per gli importanti dati che sta fornendo sulle diverse tecniche edilizie utilizzate, per i materiali restituiti e per lo studio della pianificazione territoriale antica nella zona e la definizione dell’antico corso del fiume Tagliamento in epoca romana.
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