Da Conficoni a Martines, ecco chi in Fvg ha scommesso sulla vittoria della Schlein

L'eventuale resa dei conti rinviata a dopo il voto delle regionali

Martedì 28 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Da Conficoni a Martines, chi in Fvg ha scommesso sulla vittoria della Schlein

Se non è stato un choc, poco ci mancava ieri sera quando, seggio dopo seggio, arrivavano in segreteria regionale gli esiti del voto ai gazebo.

Già, perchè in pochi erano propensi a credere che Elly Schlein potesse farcela. Talmente pochi che nei giorni precedenti una buona parte dei candidati del Pd alle prossime regionali si era già schierata con il presidente dell'Emilia Romagna e un'altra parte, più prudentemente, era rimasta zitta. Sul carro della vincitrice, ben prima che alzasse la "bandiera del comando", erano saliti in pochi. Fatti salvi gli esponenti di Articolo 1 che hanno pure dato una mano ai seggi, a Udine Vincenzo Martines aveva presentato la mozione della neo segretaria, così come a Pordenone lo aveva fatto Nicola Conficoni che a fianco di Renata Bagattin e Nicola Delli Quadri si erano spesi sin dall'inizio per la vincitrice.


LA BARRICATA
Dall'altra parte della barricata, invece, a sostenere Stefano Bonaccini, c'erano in provincia di Pordenone la sindaca di Zoppola, Francesca Papais, così come i consiglieri comunali Saitta e Pirotta, ma anche un altro candidato alle regionali, Andrea Carli che pur essendo indipendente e non iscritto al Pd, è comunque andato ai seggi a votare. Anche Chiara Da Giau ai gazebo c'è andata. Al primo turno ha sostenuto la De Michieli, al secondo, se ha seguito le direttive della candidata esclusa, dovrebbe aver appoggiato Bonaccini.


LA SEGRETERIA
Poche le dichiarazioni ufficiali che sono uscite dalla segreteria regionale del Pd, dove, però, a quanto pare una buona parte aveva già individuato nel presidente dell'Emilia Romagna il porto sicuro. Così non è andata. Resta il fatto che in questo momento non ci saranno rese dei conti. «Sarebbe veramente da pazzi - spiegano in casa Pd - aprire fronti interni con le regionali dietro l'angolo. In questo momento, casomai, c'è bisogno della massima unità. Siamo più forti di prima, usiamo questo momento per spingere sull'acceleratore insieme, non per dividerci».


L'OBIETTIVO
Come dire che ci saranno altri momenti per lo scontro interno, ammesso che poi si arrivi a questo. Di sicuro alla fine delle regionali, se il segretario Renzo Liva, uomo di una sola parola, si farà da parte perchè, come aveva annunciato al momento dell'incarico, ha chiuso il suo mandato, allora sì che la resa dei conti potrebbe pure arrivare. Anche perchè l'anima più legata alla visione centrista del partito, potrebbe non accettare di buon grado un eventuale spostamento a Sinistra del partito. Insomma, se non proprio scissione, sicuramente grosse turbolenze.


IL PRESIDENTE
Un segnale che il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, anche lui oramai in campagna elettorale, ha già notato e preso subito in considerazione. «Mi sembra, vedendo le dichiarazioni passate e quelle di ieri - ha spiegato Fedriga - che il Pd si collochi in un'area politica che si sposta molto a Sinistra e che si estremizza rispetto al Pd conosciuto finora e rispetto anche ai processi democratici delle altre forze politiche. Faccio loro un in bocca al lupo". Un commento sibillino, quindi, che ha gettato se non altro il seme del dubbio in quella parte moderata dei Dem (e soprattutto degli elettori di area centrista) di un Pd futuro spostato a Sinistra. Insomma, le schermaglie sono solo all'inizio, del resto la campagna elettorale è iniziata e c'è la necessità per tutti di andare a caccia di voti.


CARRO DEL VINCITORE
Un'altra cosa è certa, come del resto era accaduto anche in passato. Pure sul territorio regionale, infatti, sono diversi i saltatori di fossi, anche in casa del Partito Democratico, capaci di aver criticato sino a ieri la linea della Schlein e ora pronti a salire sul suo carro. Un rischio che del resto corrono in molti. In questo momento lo sanno bene in casa di Fratelli d'Italia dove c'è la fila per fare tessera e mettere il cappello.


IL TERZO POLO
Anche in regione i rappresentanti che si identificano nell'accoppiata Renzi - Calenda, sono convinti che la vittoria della Schlein possa avvantaggiare il Terzo Polo, decisamente collocato al Centro e soprattutto senza alcuna velleità di spingere verso Sinistra. Ma prima dei eventuali traslochi da Pd a Terzo polo, si aspetterà il voto delle regionali per capire quanto pesa l'accoppiata sul territorio.

Ultimo aggiornamento: 10:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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