Pordenone, la sfida è fuori dal campo: Lovisa e un pool di professionisti studiano come salvare il club

La sconfitta al Bottecchia ha chiuso la strada sportiva, ma il destino della società neroverde è legato ad un’altra partita

Venerdì 2 Giugno 2023 di Loris Del Frate
Pordenone, ora la sfida è fuori dal campo: Lovisa e un pool di professionisti studiano come salvare il club

PORDENONE - Sul campo le cose non sono andate bene. Anzi, sono proprio andate malissimo. Ma quella di mercoledì sera per il Pordenone Calcio non è stata l’ultima partita. E neppure quella più importante. Già, perchè per evitare che si spenga la luce e si precipiti nel buio dell’anonimato, c’è da lottare ancora. Solo che lo scenario non è un campo di calcio, ma le paludate stanze di commercialisti e avvocati, oltre a quelle delle Federazione sino ad arrivare all’aula di Tribunale il 20 di giugno quando si discuterà dell’istanza di fallimento della società presentata dalla Procura della Repubblica. È ovvio, però, che il 20 di giugno, se si vogliono avere risposte che non siano il freddo addio alla società con il timbro della “liquidazione giudiziale” (si chiama così ora il fallimento) è necessario che il percorso di risalita sia già iniziato. Come dire che servono soldi per pagare i debiti.

O almeno una parte per convincere il giudice che la strada è possibile percorrerla.

LA SITUAZIONE

In una situazione complessiva che è decisamente delicata (ma non compromessa) si è accesa una luce che porta un po’ di speranza. Nelle settimane scorse, infatti, nelle casse del Pordenone sarebbero arrivati, a titolo di donazione dei soldi che sono serviti per tappare alcune falle. Ovviamente siamo ben distanti dalle reali necessità economiche che servirebbero per rimettere in piedi la baracca, ma si tratta comunque di un segnale positivo che in questo momento è utile. Almeno per il morale. 

IL BILANCIO

Di sicuro c’è il bilancio del giugno 2022, documento ufficiale dal quale emergono già alcune note debitorie ben precise. Ebbene, dal “registro” si capisce che i debiti verso l’erario (Agenzia delle entrate, tanto per capirci) arrivano a 5.5 milioni di euro. Ci sono poi da aggiungere altri 2.3 milioni di euro di debito nei confronti dell’Insp e di altre casse previdenziali e altri 2 milioni con la Figc. A questo si devono aggiungere poi i debiti con i fornitori. Da aggiungere una posta attiva di alcuni milioni legata, però, al valore dei giocatori, al peso del “marchio” e altre voci. Non ci sono, invece, altre poste legate a immobili o patrimoni solidi. Insomma, una situazione debitoria severa, ma non del tutto impossibile da aggredire. Anche se da giugno 2022 sino ad oggi è immaginabile che i conti possano essere solo peggiorati.


IL PRIMO PASSO
Non c’è molto tempo da perdere, quindi nei primi giorni della prossima settimana si riunirà il pool di professionisti che si prenderà carico della vicenda. Oltre agli avvocati che saranno guidati da Antonio Malattia al tavolo si troveranno commercialisti, fiscalisti e anche persone che conoscono bene i vari passaggi legati alla Federazione gioco calcio. Non potrà mancare Mauro Lovisa, il presidente dei Ramarri, figura fondamentale per imboccare qualsiasi strada per uscire dalla crisi economica della società. Il pool di professionisti dovrà cercare di stabilire prima di tutto una via di uscita che possa scongiurare che il giudice arrivi a sentenziale la liquidazione giudiziale e questo significa trovare tutte le “scappatoie” possibili.


I SOLDI
In ogni caso, a parte la possibilità che il presidente Lovisa non decida di assumersi in toto l’onere di saldare i debiti a fronte di una loro ristrutturazione, l’unica strada per venirne fuori è quella di trovare qualcuno disposto ad entrare nella società. Anche a costo che “re Lovisa” dopo averci messo tempo, passione, anima, cuore, soldi e anche errori come ogni essere umano, debba fare un passo indietro e mollare tutto ad altri. Per il bene della società.


CORSA PARALLELA
Resta ancora in piedi, seppur avvolta in un alone di mistero come deve essere in questi casi, la possibilità di un interessamento del patron della Lazio, Claudio Lotito. Da quanto si è appreso l’altro giorno ci sarebbero stati altri contatti, partiti proprio da Pordenone, così come un incontro riservato con il ministro Luca Ciriani. Lotito non può prendersi in carico la società essendo già proprietario della Lazio, ma questo non toglie la possibilità di “avvicinarsi”. Da quanto si è appreso avrebbe chiesto una dettagliata relazione sullo stato dell’arte relativo alla società neroverde, con tanto si situazione debitoria. Potrebbe averla sul suo tavolo già nei primi giorni della prossima settimana. Come dire che alcuni ami sono stati gettati. Ora si tratta di capire se c’è qualcuno disposto a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

Ultimo aggiornamento: 12:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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