Caos Pordenone calcio, iscrizione a rischio: servono subito soldi per stipendi e contributi

Piove sul bagnato. Il 20 giugno oltre all'udienza per il fallimento il Pordenone dovrà versare anche le quote arretrate della Covisoc

Martedì 30 Maggio 2023 di Loris Del Frate
Caos Pordenone calcio, iscrizione a rischio: servono subito soldi per stipendi e contributi

PORDENONE - Piove sul bagnato visto che quando le rogne iniziano non c'è mai limite al peggio.

E così il Pordenone calcio deve affrontare un'altra questione che - ironia della sorta - si concretizzerà lo stesso giorno in cui in tribunale a Pordenone si dovrà discutere dell'istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica per gli omessi versamenti Irpef e della previdenza sociale. Un problema non da poco, anche questo, perchè di mezzo c'è la giustizia sportiva se l'obiettivo non dovesse essere raggiunto.


LA COVISOC
Entro quella data, dunque, il Pordenone dovrà dimostrare all'ente certificatore della giustizia sportiva, il pagamento di tutte le spettanze a giocatori, lavoratori dipendenti e collaboratori. Non solo. Oltre al pagamento degli stipendi (il controllo è trimestrale) il 20 giungo (data che è maturata perchè la società avrebbe usufruito di alcune deroghe che sono comunque previste nell'invio dei bonifici) ci sono da dimostrare le ricevute di pagamento legate ai contributo Enpas e all'Irpef. In pratica le cifre dovrebbero essere minori rispetto a quelle contestate dalla Procura della Repubblica, ma in ogni caso si tratta di soldi che in questo momento il Pordenone calcio potrebbe non avere.


COSA SUCCEDE
La giustizia sportiva su questo fronte ha regole più dure rispetto a quella ordinaria anche perchè scattano immediatamente. Di fatto senza la dimostrazione del pagamento corretto di tutte le pendenze in essere, anche avendo i soldi per l'iscrizione al campionato e anche la possibilità di coprire la fidejussione, scatta l'impossibilità di iscriversi al campionato. Da quanto è trapelato il Pordenone Calcio non sarebbe in questa situazione così grave, avendo tra l'altro sempre regolarizzato gli stipendi dei calciatori, ma la necessità di avere in mano liquidità per far fronte a queste spese potrebbe essere un altro problema che si somma quello legato alla presentazione dell'istanza di fallimento. In casa Neroverde stanno lavorando diverse persone per cercare di chiudere la questione, almeno quella legata alla giustizia sportiva che consentirebbe di tirare un respiro di sollievo, anche se per poco tempo, viste le altre incombenze da sistemare. Il tutto, però, si è complicato per il fatto che si tratta della stessa data e quindi c'è da lavorare a spron battuto per trovare soluzioni. Non è da escludere - sempre ammesso che sia ancora possibile - che la società - proprio a fronte della situazione incombente - possa avvalersi di altre deroghe alla Covisoc, almeno per parte della cifra da versare, in attesa di chiudere il fronte dell'istanza di fallimento. Ma siamo nel campo delle ipotesi.


L'ALTRA TRATTATIVA
A ieri sera, invece, non c'erano novità di pregio sul fronte della possibilità di avere nuovi soci nel board del Pordenone calcio, cosa del resto non facile da ottenere. In ogni caso la ricerca di nuovi soci allo stato segna il passo e ieri, direttamente sulla rosea, il patron del Torino, Urbano Cairo ha chiuso l'argomento su un suo interessamento per la squadra dei Ramarri. Nella maniera più assoluta Cairo ha escluso ogni possibilità che il Pordenone possa interessargli. Argomento chiuso, dunque.


LOTITO
Resta ancora aperta una piccola finestrella (ma è proprio piccola) sulla possibilità che il padrone della Lazio, Claudio Lotito, possa guardare verso Nord e nello specifico in casa Lovisa. Il presidente della Lazio, da quanto si è capito, era stato "contattato" direttamente dal Ministro dei Rapporti con il Parlamento, il pordenonese Luca Ciriani. Con lui c'era anche l'onorevole, sempre pordenonese, Emanuele Loperfido. Il giorno del contatto, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato durante la finale di Coppa Italia tra Inter e Fiorentina. Lotito e Ciriani erano seduti accanto e il ministro, da tifoso, ha chiesto al patron della Lazio se aveva saputo dei problemi del Pordenone calcio. Lotito era a conoscenza della istanza di fallimento avendola letta sui giornali e a una precisa domanda se il Pordenone poteva interessargli aveva risposto in maniera "distratta" ... non so, vedremo. Tutto qui. Per ora.

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