Baristi e ristoratori soddisfatti, così come la parte politica proponente e gli enti locali, i quali però attendono l'approvazione definitiva della norma. Sono le reazioni tra Udine e Pordenone alla decisione parlamentare di prorogare di un ulteriore anno, fino a dicembre 2024, la possibilità per i pubblici esercizi di mantenere gli spazi all'aperto occupati in epoca Covid senza dovere inoltrare richiesta per la concessione.
L'ITER
Il provvedimento è contenuto in un emendamento proposto da esponente di Fdi al decreto legge Concorrenza, che per ora è stato approvato in Commissione Industria al Senato.
L'OPPORTUNITÀ
I dehors, nella visione di Dalla Mora, rappresentano anche un'opportunità per le amministrazioni locali, perché «contribuiscono alla qualificazione dei centri urbani e alla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico». In sostanza, prosegue il presidente udinese, «si sta passando dal concetto di semplice occupazione del suolo pubblico a quello di valorizzazione dello stesso, con un apporto significativo da parte dei pubblici esercizi al decoro urbano, ma anche alla sicurezza. È evidente, infatti, che esercizi aperti sono una deterrenza rispetto a comportamenti non idonei nelle vie cittadine». Non da ultimo, sottolinea ancora Dalla Mora, l'estensione regolamentata all'esterno dei locali consente «di essere attori attivi contro le condizioni di abusivismo nel centro delle città». Le amministrazioni, del resto, sono state a fianco degli esercenti in questi anni, come riconosce il presidente pordenonese, Cadamuro. «Con il Comune di Pordenone, ma anche con gli enti locali vicini, abbiamo trovato in questo periodo sempre un punto d'accordo in situazioni in cui c'erano delle criticità rispetto all'occupazione esterna del suolo pubblico riconosce -. Inoltre, già a partire dal 2021 abbiamo avanzato richiesta perché la tassa comunale applicata per questa occupazione fosse ridotta del 20%. Una richiesta che è stata accolta allora e reiterata nel 2022 e nel 2023».
LA TARIFFA
Per il 2024 il Comune non ha ancora deciso se confermare il taglio o se applicare la tariffa nella sua interezza, ma anche scegliesse la seconda opzione, gli esercenti non sembrano decisi ad alzare barricate. «Crediamo che lo sconto non si applicherà il prossimo anno considera Cadamuro -, ma non sarà una tragedia, perché ora il lavoro c'è. Si tratta di 36 euro l'anno a metro quadro». A Udine il vicesindaco e assessore al Commercio Alessandro Venanzi attende che il provvedimento diventi davvero legge per poi agire. Tuttavia, sottolinea, «abbiamo già pronto il Regolamento, costruito insieme alle categorie, per regolamentare i dehors, prevedendo le nuove situazioni che si sono create nel Covid e post Covid e che non sarebbero state corrispondenti con gli atti precedenti». A Udine già da quest'anno gli esercenti pagano tariffa piena per l'occupazione del suolo pubblico.