Migranti, maxi-retata al confine a caccia di trafficanti di esseri umani

Dal 7 ottobre, la Polizia di frontiera ha arrestato 90 persone, di cui 50 per il reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina

Domenica 3 Marzo 2024 di Marco Agrusti
Controlli

L'operazione ha interessato tre confini, ma solamente uno è "blindato" da quando Hamas ha attaccato Israele il 7 ottobre. La missione delle forze dell'ordine, definita come "ad alto impatto" ha riguardato anche le province italiane che confinano con la Francia e l'Austria, ma inevitabilmente è tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia che l'alto impatto si è trasformato anche in alta risonanza. Nel mirino c'erano quelli che vengono definiti come trafficanti di esseri umani. Più comunemente passeur, cioè quegli individui che lucrano sulla tragedia dei migranti, trasportandoli illegalmente e incassando parecchi soldi sulla loro pelle.

E a valle dei controlli della polizia di Stato è venuto fuori un po' di tutto: migranti irregolari, tratta di esseri umani, traffico di droga. Con il Friuli Venezia Giulia quale fulcro dell'operazione.

I trafficanti di esseri umani

In provincia di Trieste, le attività hanno interessato le frontiere terrestri (valichi di Rabuiese, Fernetti) e marittime, nonché le principali arterie che dal confine della vicina Slovenia conducono a Trieste, nonché verso l'autostrada che collega la città a Venezia. I controlli sono stati effettuati anche in zone cittadine dove abitualmente stazionano gli stranieri, compreso un ex magazzino abbandonato nei pressi della stazione ferroviaria cd. Silos, noto luogo di aggregazione e rifugio di stranieri senza fissa dimora non rientranti nel sistema di accoglienza, irregolari che giungono illegalmente nel territorio nazionale attraverso la rotta balcanica, per raggiungere successivamente i Paesi del Nord Europa. Durante i servizi si è proceduto all'arresto di un soggetto per i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sequestro di persona. In provincia di Udine, sono stati effettuati controlli lungo le direttrici di transito e di aggregazione di stranieri, con particolare riguardo alle comunità che ospitano minori stranieri non accompagnati. Con il supporto di elicotteri, inoltre, è stato effettuato un controllo in un'area dismessa dell'ex caserma Cavarzerani, diventata nel tempo luogo di accoglienza per circa 500 richiedenti protezione internazionale. Grazie ai controlli intensificati, si è proceduto all'arresto di un soggetto per possesso di documenti comunitari falsi finalizzato ad eludere normativa flussi-immigrazione e ad un denunciato in stato di libertà per lo stesso reato.

Il bilancio

Dal 7 ottobre il confine tra l'Italia e la Slovenia è stato chiuso per evitare le infiltrazioni di possibili terroristi. Il trattato di Schengen è stato sospeso, mentre è ancora in vigore la libera circolazione delle merci e delle persone tra Fvg e Austria. Sempre dal 7 ottobre, la Polizia di frontiera ha arrestato 90 persone, di cui 50 per il reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. In totale sono invece 362 le persone denunciate per crimini cosiddetti transfrontalieri, come ad esempio importazione di sostanze stupefacenti, possesso di armi e contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Durante i controlli, realizzati 24 ore su 24 ai valichi di Trieste, Gorizia, Cividale del Friuli e Tarvisio, sono state identificate oltre 50.000 persone e sequestrati numerosi veicoli, molti dei quali utilizzati per favorire il passaggio irregolare di immigrati clandestini o per occultare droga e armi. In varie occasioni, le persone denunciate hanno tentato di far entrare nel territorio italiano del carburante, senza il versamento delle accise previste, o preziosi frutto di riciclaggio. Al valico di Gorizia, inoltre, sono stati sequestrati 90 cuccioli di cane, provenienti dall'est Europa, trasportati, in auto e furgoni, senza le dovute certificazioni sanitarie e in pessime condizioni igieniche. Di recente, al confine di Fernetti (Trieste), un cittadino rumeno è stato arrestato perché destinatario di un ordine di esecuzione, emesso dal Tribunale di Chieti, per un cumulo pene detentive da scontare in carcere. Infine, a Coccau (Tarvisio), un uomo di origini albanesi, prima di essere bloccato dai poliziotti, nel tentativo di evitare i controlli, si è dato alla fuga ed ha imboccato, con l'auto carica di minori stranieri irregolari, la pista ciclabile transfrontaliera. 

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