AZZANO (PORDENONE) - «Ogni maratona è un'esperienza unica, perché racchiude tutta la storia del tuo "perché" ti trovi lì. Rappresenta il raggiungimento di un obiettivo che hai pianificato con cura per molto tempo». Questo il commento al rientro da New York dopo aver partecipato alla Marathon 2023, dell'assessore allo sport Sandra Sist. 50 anni, titolare della palestra Sunny Gym a Corva, oltre a seguire altre 8 palestre.
IL RACCONTO
«Inizialmente, non avevo considerato l'idea di partecipare nuovamente, ma poi la mia amica Consuelo Tedesco, che mi ha accompagnato nella maratona di Chicago l'anno scorso, ha deciso di correre la sua prima maratona. Così, abbiamo iniziato a pianificare insieme, e poco dopo abbiamo incontrato Chiara Pillon, che si è unita a noi. È iniziata così la nostra straordinaria avventura - racconta Sist -. La gara è andata meglio di quanto avessi immaginato, il mio solito ginocchio ha retto, e ho ascoltato il mio corpo, correndo in modo equilibrato e vivendo ogni passo».
E conclude: «L'ultimo miglio è stato davvero emozionante. Sono riuscita a raggiungere Consuelo, e insieme abbiamo corso verso il traguardo, con le lacrime agli occhi, abbiamo appeso le nostre meritatissime medaglie al collo. Anche se Chiara, aveva già tagliato il traguardo molto prima. È stata super». Questa l'avventura di tre azzanesi, oltre a Sandra, Consuelo, 39 anni, animatrice al Centro diurno di Azzano Decimo e al Centro sociale di Fiume Veneto, e Chiara, 41 anni, assistente scolastica di sostegno (bambini e ragazzi con disabilità, Bes e autismo) all'istituto Nievo di Cinto Caomaggiore.
IL SOGNO
Anche Tedesco racconta un sogno che si è realizzato.
«In quasi 40 anni non ho mai corso una campestre e ho sempre odiato la corsa, oltre ad essere pigra.
FOTOFINISH
E prosegue: «Inizio ad abbandonare il sogno e a non pensarci più, finché mi arriva il via libera ad un mese dalla data. Così inizio a correre con prudenza, allenandomi nel poco tempo che avevo, fino alla partenza il 5 novembre per New York. Arrivo e inizio subito l'antibiotico per una tonsillite, ma nessuno mi ferma. Finché arrivo al Finish della NY Maratona, voluta, sudata, adrenalinica, emozionante. Non credevo ad un simile risultato, senza allenamento e con mille acciacchi, ma l'importante, è rendere possibile ciò che può sembrare impossibile. Crederci sempre, prima o poi tutto arriva».