Maltempo, tetti scoperchiati. Quando i rimborsi? «Impossibile saperlo. Forse per fine anno»

La procedura è molto lunga e complessa "Dobbiamo prepararci e fare tutti i passaggi"

Giovedì 10 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Maltempo, tetti scoperchiati. Quando i rimborsi? «Impossibile saperlo. Forse per fine anno»

A quando i primi ristori per i cittadini che stanno contando i danni provocati dalla pioggia e dalla grandine il 24 e 25 luglio scorsi? «Non siamo in grado di dirlo con certezza, ci adopereremo perché le prime misure si abbiano prima della fine dell'anno, ma dobbiamo essere realistici: intanto cerchiamo di arrivare alla dichiarazione dell'emergenza nazionale, che speriamo si abbia entro agosto.

A quel punto conosceremo gli strumenti che metterà a disposizione lo Stato, la forma di governo cioè, a chi saranno assegnati i poteri di gestione e le risorse che ci saranno riconosciute».


IL PERCORSO
L'assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, ieri ha inquadrato così la questione dei ristori ai cittadini relativi ai danni avuti dal maltempo. Lo ha fatto in occasione dell'incontro con gli ordini professionali che ha avuto ieri nella sede della Regione a Udine per condividere l'impianto di lavoro ora che si avvia la raccolta più puntuale dei danni, quella che deve far pervenire alla pubblica amministrazione una stima asseverata del valore economico del danno. «Abbiamo voluto fare questo confronto con gli ordini professionali ha spiegato Riccardi - perché è chiaro che, quando si chiedono risorse pubbliche, la richiesta deve essere avanzata da chi ha le competenze per certificarla». Dopo la prima fase in cui si è avviata, e si sta completando, la raccolta dei danni per avere l'ordine di grandezza del fenomeno che si è prodotto, «ora si passa alla fase della raccolta più puntuale, con moduli che metteremo a disposizione attraverso i Comuni ha spiegato Riccardi -. È evidente che una parte di questo lavoro deve coinvolgere le figure professionali che hanno competenza per stimare i valori economici dei danni e asseverarli».


LE INFORMAZIONI
In sostanza, ha esemplificato l'assessore, se un cittadino non si ritrova più il tetto della casa, per chiedere risorse pubbliche a ristoro deve far certificare il danno subito e il suo valore da chi ha le competenze per farlo. «Avremo trenta giorni per raccogliere queste informazioni ha dettagliato l'assessore -, sia per quanto riguarda le imprese, che il patrimonio pubblico e dei privati». In sostanza, in attesa che il Governo si faccia sentire, Regione e cittadini si muoveranno per avere tutte le informazioni pronte, e nella forma più dettagliata e corretta possibile, per "staccare" l'assegno di ristoro non appena l'ammontare delle risorse statali sarà deciso e messo a disposizione.


L'IMPORTO
Infatti, se ancora non è possibile dire quando ciò avverrà, è invece certo che debba avvenire, perché l'importo dei danni è tale che le risorse regionali da sole non possono essere sufficienti. Sul punto Riccardi è stato chiaro. «La Regione ha fatto la sua parte stanziando i primi 50 milioni con l'assestamento di luglio ed è pronta ad aggiungere ulteriori risorse ha affermato , ma quand'anche questa cifra fosse raddoppiata non sarebbe sufficiente ad affrontare il problema, perché la sua dimensione economica è molto più ampia». Di quanto Riccardi continua a non volerlo esplicitare con cifre, perché «alcuni numeri li ho chiari, ma aspettiamo di avere le cifre in forma ordinata, prima di comunicarle».


IL GOVERNO
La interlocuzione con il Governo c'è stata e continua ad esserci attraverso il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, ha ricordato Riccardi; egli stesso ha il filo diretto con la centrale della Protezione civile nazionale. Epperò, anche i vertici regionali in queste ore devono fare i conti con alcune incognite che l'assessore ieri ha puntualizzato davanti alla platea dei professionisti: «Condividiamo i danni da maltempo con altre regioni, parte del Veneto, Lombardia, Sicilia», ha dettagliato per delineare la complessità della vicenda. «Dobbiamo perfezionare la richiesta di emergenza nazionale e capire con quale strumento il Governo interverrà: con un decreto, come ci attendiamo? E in quel decreto quale sarà il modello di governo che verrà delineato? A chi saranno dati i poteri? A un commissario per tutte le regioni o per ogni regione? Non da ultimo, vi è l'incognita riguardo le risorse».

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LE RISORSE
A tutto ciò s'aggiunge il fatto che «avendo a che fare con risorse pubbliche, occorre seguire la correttezza procedurale che sconta alcuni passaggi». Pragmaticamente, Riccardi ha riconosciuto che «per chi ha il problema da risolvere la tempistica sull'erogazione di fondi è importante». Perciò, ha concluso, «noi cercheremo di ridurre i tempi con la maggior incisività possibile, ma qui nessuno fa miracoli». Il confronto con i professionisti ha interessato anche la gestione dei rifiuti originatisi con il maltempo e il loro smaltimento, con le disposizioni e i chiarimenti che la Regione ha già fornito.

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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