Sanità, le liste di attesa un problema senza fine. Nessun recupero durante l'estate. Pordenone peggio di Udine

In agosto è cresciuto ulteriormente il divario rispetto al mese precedente

Sabato 9 Settembre 2023 di Loris Del Frate
Sanità, le liste di attesa un problema senza fine. Nessun recupero durante l'estate. Pordenone peggio di Udine

Diciamolo subito a scanso di equivoci. Chi si aspettava che durante l’estate ci fosse un recupero delle liste di attesa delle visite specialistiche e delle prestazioni a fronte di un minor afflusso di utenti, ha preso un grosso abbaglio. Già, perchè i dati di agosto, rispetto al mese di luglio, almeno all’ospedale di Pordenone, sono ulteriormente peggiorati. Per quanto riguarda Udine, invece, l’Azienda sanitaria non ha ancora elaborato le attese di agosto, quindi quelle che appaiono nel grafico sopra sono relative al mese di luglio.

In ogni caso, luglio su maggio, sempre a Udine, ha avuto un ulteriore peggioramento anche se non su tutte le specialità.


DOVE VA PEGGIO
Udine, rispetto a Pordenone, ha qualche numero migliore sulle liste di attesa, come dire che complessivamente si attende di meno, anche se, in ogni caso, i tempi sono lunghissimi se non altro per il fatto che i dati che si possono leggere sempre nel grafico sopra sono relativi a prestazioni con prescrizione “B”, ossia che dovrebbe essere svolta in un massimo di 10 giorni. In realtà solo tre o quattro prestazioni rientrano in quel periodo, per il resto le altre (quasi tutti) sforano. E di molto. I tempi di attesa a Udine, come detto, sono leggermente migliori rispetto a Pordenone, pur avendo un bacino di utenza decisamente più alto. La spiegazione è comunque semplice. Nell’udinese, infatti, ci sono più strutture pubbliche che erogano servizi e sono pure parecchie (decisamente più che a Pordenone) quelle private convenzionate. In ogni caso i tempi di attesa sono stati presi nei due ospedali di riferimento, Udine e Pordenone.


GLI EFFETTI
Era impensabile ritenere che nonostante i 10 milioni di euro recuperati nella manovra di assestamento dello scorso luglio ci potessero essere già dei risultati con il calo delle attese. Come detto, invece, sono ulteriormente salite se non altro per il fatto che le ferie (legittime) dei dipendenti ospedalieri, hanno senza dubbio creato un rallentamento per la scarsa presenza del personale. Lo stesso vale per le strutture private accreditate che con una parte di quei 10 milioni di euro potranno aumentare il numero degli esami da erogare. Sarà, invece, praticamente impossibile che con il personale interno, scarso e sotto organico in tutte le strutture pubbliche, si possa pensare di offrire un numero superiore di prestazioni , anche offrendo incentivi economici ai dipendenti. 

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I RITARDI
C’è invece un’altra cosa da dire e che gli utenti, anche quelli friulani, iniziano a fare. Quando i tempi di attesa di una prestazione sforano di parecchio quelli stabiliti, soprattutto sulle prestazioni “B” (tempo breve, 10 giorni) è possibile attivare una procedura per poter andare a fare la visita in forma privata da uno specialista di propria fiducia. L’azienda sanitaria di appartenenza (dovrà dare l’autorizzazione) rimborserà poi la cifra spesa dall’utente sottraendo il costo del ticket che si sarebbe pagato. 

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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