VENEZIA - La differenza l'ha fatta il recupero delle liste d'attesa: solo cinque Ulss e lo Iov sono state giudicate positivamente su questo fronte e, alla fine, hanno avuto (tranne un ente, ma vedremo poi perché) il massimo dei voti. Stiamo parlando delle "pagelle" ai direttori generali delle Ulss del Veneto riferite all'attività svolta nel 2022: ieri se ne è occupata la Quinta commissione del consiglio regionale presieduta da Sonia Brescacin, poi toccherà alla giunta e nella somma finale entreranno anche i voti dei sindaci. Ma già dalla valutazione dei consiglieri regionali emerge qual è la criticità della sanità veneta: lo smaltimento delle liste d'attesa, la capacità di rispondere alle richieste di prestazioni dei pazienti nei termini dovuti.
È così che alla voce "Recupero prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale compresi screening come da Piano operativo", i giudizi si sono differenziati: hanno preso il punteggio più alto (4 punti) solo i dg delle Ulss 1 Dolomiti (da alcuni mesi retta dal commissario Giuseppe Dal Ben dopo la morte di Maria Grazia Carraro), 5 Polesana Patrizia Simionato, 6 Euganea Paolo Fortuna, 8 Berica Maria Giuseppina Bonavina, 9 Scaligera Pietro Girardi e dello Iov Patrizia Benini. Il voto più basso (3 punti) nell'abbattimento delle liste d'attesa è andato al dg dell'Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi e al dg dell'Azienda ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben.
Cinque le materie oggetto di valutazione: la gestione del Covid e del post Covid, l'attuazione della programmazione sanitaria, la trasparenza e la comunicazione, le liste d'attesa, il bilancio, il sistema informativo e la sicurezza.
IL CONFRONTO
Rispetto alle pagelle del 2021, salgono di posizione nei giudizi di Palazzo Ferro Fini le Ulss 1 Dolomiti (aveva 19 punti, ora 20), la 3 Serenissima (da 18,5 a 19,5), la 5 Polesana (da 18,5 a 20), la 6 Euganea (da 19 a 20), la 8 Berica (da 18,5 a 20). Calano le Ulss 2 Marca Trevigiana (da 20 a 19), la 9 Scaligera (da 20 a 19,5), le Aziende ospedaliere di Padova e di Verona (tutte e due da 20 a 19). Invariati gli altri enti.
ASTENSIONE
Il giudizio della Quinta commissione ieri è stato espresso a maggioranza. «Ci siamo astenute - hanno detto le consigliere del Pd Anna Maria Bigon, Francesca Zottis e Chiara Luisetto - perché gli indicatori erano insufficienti per esprimere un giudizio». «Sono molteplici - hanno detto a proposito delle liste d'attesa - le situazioni in cui i cittadini richiedenti visite ed esami si sentono rispondere che le agende sono chiuse. E ugualmente molti i casi in cui non vengono neppure registrati i nomi dei richiedenti. Cogliamo l'occasione per ribadire una richiesta: quella di costituire un fondo di 30 milioni per comprare pacchetti di prestazioni libero-professionali intramurarie aumentando gli importi».
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