Pagelle ai dg Ulss, voti imbarazzanti da alcuni sindaci (dal 3 al 5) a Bonavina a Vicenza: ora atteso verdetto su Bramezza (Pedemontana)

Sullo sfondo, secondo voci di corridoio, lo scontro tutto interno al Carroccio tra l'assessora alla sanità Manuela Lanzarin e il consigliere veneto Nicola Finco, entrambi espressione dell'area bassanese

Venerdì 3 Giugno 2022 di Alda Vanzan
Giusy Bonavina, dg Ulss 8 Berica
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VICENZA/BASSANO - Pagelle ai direttori generali delle Ulss del Veneto, deflagra il caso Vicenza. La conferenza dei sindaci dell'Ulss 8 Berica ha infatti valutato la qualità e l'efficacia dell'organizzazione del servizio socio-sanitari sul territorio ricorrendo al voto segreto, cosa finora mai accaduta. E nelle 49 schede scrutinate sono emersi quattro voti a dir poco imbarazzanti: su un punteggio possibile fino a 20, due sindaci hanno dato 3, un altro ha dato 4, un altro ancora ha dato 5. Fatta la media con gli altri voti ottenuti - tutti molto alti, 18 e 20 - alla fine il direttore generale dell'Ulss 8 Berica, Giusi Bonavina, ha avuto un punteggio pari a 16/20. Finora il più basso in tutta la Regione. E martedì prossimo toccherà alla conferenza dei sindaci dell'Ulss 7 Pedemontana dare i voti a Carlo Bramezza: anche qui si parla di ricorrere al voto segreto e la prospettiva è che l'ex dg del Veneto Orientale, che nel 2020 però ha avuto i punteggi più alti anche da parte della giunta regionale, venga sottoposto a un trattamento ancora più duro.
Il fatto è che nei voti che i sindaci veneti stanno assegnando ai direttori generali delle rispettive Ulss si intrecciano più elementi, non ultimi le liste d'attesa per visite e prestazioni diagnostiche e la carenza di medici di base, anche se questi temi sono formalmente esclusi dalle valutazioni di competenza del territorio. Ma, soprattutto, ci sono elementi di natura politica e anche partitica. È così che le pagelle ai dg delle Ulss rischiano di tramutarsi in un messaggio a Palazzo Balbi e, soprattutto, alla Lega. Tra l'altro, nel Vicentino si racconta che i quattro voti bassi - 3, 3, 4, 5 - rifilati alla Bonavina arrivino proprio da sindaci di area leghista. Sullo sfondo c'è lo scontro tutto interno al Carroccio tra due aree, quella che fa riferimento all'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e quella del vicepresidente del consiglio regionale Nicola Finco.
Eppure c'è chi teme che i risvolti politici alla fine si rivelino controproducenti per le stesse Ulss, tanto che nel Vicentino non si esclude che le due aziende - la Berica e la Pedemontana - alla lunga tornino a essere accorpate dalla Regione. «Si sta giocando col fuoco», è la preoccupazione di alcuni sindaci.

LE CONVOCAZIONI
Finora sono state quattro, con Vicenza, le Conferenze dei sindaci che hanno dato la pagella al proprio direttore generale dell'Ulss: 20/20 a Francesco Benazzi, Ulss 2 Marca Trevigiana; 20/20 a Edgardo Contato, Ulss 3 Serenissima; 20/20 a Mauro Filippi, Ulss 4 Veneto orientale. «Abbiamo fatto un grandissimo e premiante lavoro di squadra», dice la presidente della Conferenza dei sindaci trevigiana, Paola Roma. «Il nostro giudizio è stato ottimo», dice Andrea Martellato, presidente della Conferenza dei sindaci veneziana. «È chiaro che ci sono ancora aspetti da migliorare, in un momento certamente non facile come quello attuale, ma complessivamente il bilancio è più che positivo. Così come lo sforzo dei colleghi sindaci nel voler aumentare ancor di più la crescita dei servizi a favore di tutti i cittadini», dice Silvia Susanna, presidente della Conferenza dei sindaci del Veneto orientale.

Nei prossimi giorni sono attese le votazioni degli amministratori delle altre Ulss. «Voto segreto? Sono contrario - dice Luca Prando, Ulss 5 - Siamo tutti grandi, non abbiamo paura di dire quello che pensiamo né di ritorsioni». Nel Vicentino, evidentemente, si è preferito non esporsi.

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