Influenza, in aumento i ricoveri in terapia intensiva: sette in Friuli Venezia Giulia

Venerdì 12 Gennaio 2024 di Loris Del Frate
Cresce il numero dei ricoveri in terapia intensiva per influenza

PORDENONE/UDINE - Sette persone in Friuli Venezia Giulia sono ricoverate nei reparti di terapia intensiva di Pordenone e Udine a causa dell'influenza. Per la verità sei hanno contratto il virus influenzale di tipo "A" ed hanno sviluppato poi delle complicanze, mentre uno ha avuto delle problematiche dopo aver contratto il Covid. Da quanto emerge nel dettaglio tre pazienti colpiti dall'influenza e uno dal Covid sono ospitati nella rianimazione del Santa Maria degli Angeli, quattro, invece, sono nello stesso reparto al Santa Maria della Misericordia.

Tutti sono gravi. Il Friuli Venezia Giulia, dunque, si allinea con il Veneto: sono infatti le due regioni in cui il virus influenzale in percentuale ha colpito di più. Da segnalare che nelle settimane scorse ci sono stati anche alcuni casi gravi (entrati al pronto soccorso in codice rosso) di bambini che avevano contratto il virus influenzale. Fortunatamente si sono risolti senza prognosi infauste.

LA SITUAZIONE
C'è subito da dire che la maggior parte dei ricoverati nelle terapie intensive degli ospedali di Udine e Pordenone sono soggetti che avevano già delle patologie pregresse e che la comorbilità, ossia la presenza nel paziente di due o più malattie, con il virus dell'influenza ha scatenato una serie di complicanze molto serie. C'è però da aggiungere che non tutti sono ultrasettantenni e ci sono anche persone cinquantenni che non avevano manifestato altre problematiche. Nella maggioranza dei casi il virus influenzale si risolve con riposo e antipiretici in quattro, cinque giorni, ma non mancano certo le complicanze. Sinusiti e otiti sono esempi di complicanze di modesta gravità, mentre la polmonite è una complicanza seria dell'influenza, che può essere causata dallo stesso virus influenzale oppure essere conseguenza di sovra infezioni batteriche. Altre complicazioni gravi includono la miocardite, l'encefalite, l'insufficienza respiratoria acuta, la sindrome da distress respiratorio acuto nonché l'insufficienza multiorgano.

I VACCINI
Il Friuli Venezia Giulia solitamente regione che risponde alle vaccinazioni anti influenzali, quest'anno non ha offerto un bel prospetto. Anche se i dati non sono ancora completi le prime indicazioni parlano di una percentuale di vaccinati contro l'influenza che è arrivata intorno al 50 per cento. Numeri che senza dubbio non bastano certo a fare una immunità di gregge per cercare di arginare il virus. Oltre a questo anche il fatto che per due - tre anni sono state utilizzate le mascherine e quindi anche il virus influenzale non aveva avuto molte possibilità di propagarsi. Con l'arrivo del freddo in questo periodo - spiegano gli esperti del Santa Maria degli Angeli - siamo nel picco dell'influenza e ci vorranno almeno ancora due settimane prima che inizi a scendere. Stanno calando, invece, i casi di Covid, anche se lentamente.

L'ESPERTO
«In effetti - spiega l'infettivologo Massimo Crapis, responsabile del Servizio al Santa Maria degli Angeli - quest'anno l'influenza ha colpito in maniera abbastanza dura. I virus in circolo sono di tipo "A" che è quello maggiormente fastidioso e che può provocare, in soggetti che hanno altre patologie e non si sono vaccinati, anche delle complicanze che possono essere serie. C'è però da dire che se da un lato ci sono casi di pazienti ricoverati in terapia intensiva per o con l'influenza anche in situazioni critiche, non ci sono stati problemi per la gestione dei malati. Sicuramente in alcuni periodi l'afflusso può aver messo in difficoltà alcuni settori, ma non è mai stato fuori controllo e soprattutto la situazione è sempre stata sotto controllo. Possiamo dire - conclude - che in questo momento siamo nel picco influenzale quindi ci sarà da patire ancora un po', ma senza allarmismi. L'unica cosa che invece deve essere chiara è che il vaccino è fondamentale, in particolare per le persone fragili, perchè con l'influenza si corre anche il concreto rischio di morire».
 

Ultimo aggiornamento: 14:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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