Pecore travolte dal treno sulla linea Sacile, spunta l'ipotesi della "mala custodia"

Guido Iemmi (LAV): Si tratta di un'importante testimonianza al vaglio degli inquirenti

Giovedì 22 Giugno 2023
Pecore travolte dal treno sulla linea Sacile, spunta l'ipotesi della "mala custodia"

SACILE - Una nuova testimonianza potrebbe avvalorare la tesi di mal custodia del gregge. Lo afferma in una nota Guido Iemmi, Uresponsabile della Lav POrdenone, in riferimento a quanto accaduto lo scorso 22 maggio. Quel giorno decine di pecore sono morte, trascinate e incastrate sotto il treno. Molte altre sono rimaste ferite gravemente e poi soppresse. «Questa tragedia si è verificata quando il treno 17374, che transitava lungo la ferrovia pedemontana tra Sacile Maniago all'altezza di Budoia, ha travolto e ucciso un gregge di oltre 70 pecore che stazionava sui binari», ricorda Iemmi. Le pecore superstiti sono state soppresse sul campo con la pratica prevista per gli animali zootecnici ovvero, come spiega il responsabile Lav, « un colpo di pistola captiva e taglio della giugulare.
Gli animali morti sono stati portati presso un inceneritore. Gli animali vivi, ma feriti, sono stati portati al macello. Gli animali allevati non curabili devono essere infatti inceneriti, mentre la macellazione d'urgenza può essere disposta per gli animali che il veterinario dell'azienda sanitaria ritenga non più idonei».
Le fasi del «cruento e drammatico abbattimento degli animali» sono state seguite dai volontari di Enpa, Nicoletta Silvestri, e di Lav, Guido Iemmi, giunti sul posto fin dalle prime ore dell'incidente. Lav ha recapitato alla Polizia ferroviaria di Pordenone una richiesta di verifica e di indagini sul caso, al fine di verificare le dinamiche dell'incidente, e di intraprendere tutte le azioni necessarie ad accertare eventuali reati in danno agli animali. Non da ultimo, con l'obiettivo di individuare eventuali responsabili.
«Nel corso di questo mese dall'incidente, nel merito dell'individuazione di eventuali responsabili, è emersa un'importante testimonianza al vaglio degli inquirenti che, se provata, potrebbe avvalorare la mal custodia».

Secondo il responsabile della Lav Pordenone, «potrebbe essersi trattato, quindi, non di pecore in fuga dal recinto, spaventate dallo sciacallo dorato, come ipotizzato frettolosamente da qualcuno, bensì forse di una grave disattenzione».Ed è sulla base di questa testimonianza che la nota di Lav e Enpa si conclude con un annuncio: le due associazioni «si affidano all'operato della Polizia giudiziaria per l'accertamento dei fatti e, si riservano il diritto di adire le vie legali in quanto parti offese».

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