PRATA - Dalla birreria “Tana del Luppolo” è sparita la cassettina contente le destinate alla parrocchia Santa Lucia di Prata.
LA SPARIZIONE
Giovedì sera nel locale è entrato un uomo, sconosciuto e non del paese, su cui sono caduti i primi sospetti una volta scoperta la sparizione. «È entrato uno straniero con un borsone di canovacci, fazzoletti eccetera - ha scritto il barista nella pagina social di Prata -. Si è seduto al banco e mentre noi lavoravamo si è permesso di rubare la musigna della solidarietà». Simone Russolo ha descritto quanto accaduto nella denuncia che depositerà questa mattina ai carabinieri di Prata, in modo da segnalare nel territorio la presenza di un sospetto ladro, che gira in bicicletta in base agli “avvistamenti” di altri abitanti del paese. zLa raccolta delle donazioni l’ho fatta fin da quando abbiamo aperto il locale, per dimostrare la nostra solidarietà verso le persone meno fortunate - ha raccontato Russolo -. Quell’uomo non lo avevamo mai visto prima. Si è seduto al bancone ed ha chiesto un caffè e un bicchiere di vino bianco. La cassettina di solito la teniamo sul banco, vicino all’astuccio delle matite e ai lecca lecca che regaliamo ai bambini».
IL LOCALE
Alla “Tana del Luppolo” si beve birra e generosità, perchè, afferma il responsabile, «per solidarietà e per la gioia del prossimo da noi un pasto caldo gratuito lo trovi sempre, soprattutto i disagiati». Ma il venditore ambulante, a quanto sembra, ha preferito fare un prelievo in proprio. Russolo ci tiene a sgombrare il campo da ogni equivoco, sull’accusa rivolta all’uomo: «Premetto che non è una questione di razzismo, anche perché i miei colleghi di lavoro sono dell’Angola, Bangladesh, Pakistan, Ghana». Nonostante il furto subìto, lo staff della birreria ha deciso che il “don” non poteva rimanere senza il consueto obolo per le missioni. «La cassettina gliela abbiamo sempre consegnata la settimana prima di Pasqua - ha proseguito il barista -. Perciò, vista la situazione, io e il mio collega Luciano abbiamo deciso di toglierci 60 euro a testa dallo stipendio, per riempire di nuovo il salvadanaio». Quindi il parroco avrà le consuete donazioni della “Tana del Luppolo” da far arrivare ai centri missionari diocesani. A cui si aggiungono i generi alimentari che Simone ha conferito alla parrocchia per essere distribuiti ai profughi ucraini.