Funerale di monsignor Luciano Padovese, il duomo gremito di fedeli e cittadini

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Giulia Soligon
Il funerale di monsignor Luciano Padovese

PORDENONE - L'ultimo saluto a monsignor Luciano Padovese nel giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni.

Il funerale questa mattina, 23 dicembre, nel duomo di San Marco a Pordenone. Tante le persone, tra fedeli e istituzioni, che oggi hanno voluto salutare per l'ultima volta don Padovese, anima e guida della Casa dello Studente. Oltre al sindaco Alessandro Ciriani, presenti il prefetto Domenico Lione e il questore Luca Carocci. Nelle prime file anche il consigliere regionale Sergio Bolzonello, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti, Giuseppe Morandini a capo di Fondazione Friuli, Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone e Giovanni Pavan, ex presidente della Camera di Commercio. Tra le autorità ecclesiastiche, il parroco Orioldo Marson, l'ex vicario vescovile don Basilio Danelon e il vicario generale e moderator curiae Roberto Tondato. Tanti gli esponenti del presbiterio diocesano che quest'oggi hanno raggiunto la chiesa per il funerale solenne.

Il vescovo Pellegrini

La funzione è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Pellegrini. Accanto a lui il predecessore Ovidio Poletto. «Mi risulta non facile parlare davanti a tanti di voi, che avete conosciuto bene don Luciano» sono state le parole del vescovo durante l'omelia, «Non è morto solo un bravo sacerdote della diocesi, ma una figura che ha contribuito alla crescita della città di Pordenone e del territorio». Distintosi fin dalla sua ordinazione sacerdotale per uno stile orientato alla prossimità e all'accoglienza, fondamentale per il suo cammino è stato il Concilio Vaticano II, che gli ha instillato un modo nuovo per concepire il mondo, che alla «severità preferisce la medicina della misericordia. Possiamo dire che per noi a Pordenone don Luciano, imbevuto di concilio, ha aiutato il presbiterio e le persone a vivere e portare in città lo spirito del concilio». Nel suo discorso il vescovo ha voluto esprimere un ringraziamento particolare a Gianfranco Favaro, presidente della Casa dello Studente e «ai suoi angeli custodi, Laura, Francesca e Lilli che gli sono state accanto» fino all'ultimo respiro.

I ricordi

Tante le parole di affetto che si sono susseguite durante la cerimonia e nell'androne della chiesa. In molti lo hanno ricordato per le sue parole di buon cuore, la sua benevolenza, una parola giusta nei momenti più delicati. Ma anche una risata e la capacità di far uscire il meglio. Indimenticabile per tantissimi il suo essere stato capace di prendere in mano la Casa dello studente che era stata appena costruita e di lasciarla, quasi sessant'anni dopo, un punto di ritrovo e approdo per migliaia di persone. Tutto senza mai dimenticare il suo ruolo di sacerdote, celebrando la messa ogni volta che poteva e mettendo sempre davanti la fede.

E' stato poi tumulato nel cimitero di Pordenone.

L'ultimo respiro a casa delle storiche collaboratrici

E' morto martedì mattina, 20 dicembre, intorno alle 5 del mattino nella casa delle sue storiche collaboratrici Laura Zuzzi e Francesca Vassallo a Cimpello. Loro, quando monsignor Padovese non ha più potuto vivere da solo, anzichè lasciarlo andare in casa di riposo, lo hanno ospitato nella loro casa. Tre anni fa era stato operato alla schiena e da allora non riusciva più a camminare e aveva perso la sua autonomia. Ma, nonostante l'età avanzata ha continuato a dirigere la Casa dello studente restando sempre in prima linea. Poi è arrivato il Covid che lo aveva segnato parecchio e altri malanni che lo hanno debilitato. Ultimamente era stato colpito da una infezione che non passava e che lo aveva costretto al ricovero. Poi la situazione è peggiorata fino al decesso.

Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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