Francesca uccisa in allenamento, l'amica Sara: «Unite fin da bimbe, lei era la nostra wonder woman»

Domenica 6 Marzo 2022 di Denis De Mauro
Francesca Manfè travolta e uccisa durante l'allenamento

SACILE -  «La chiamavamo Wonder woman, era un esempio per noi donne». L’amica e coetanea Sara ricorda così Francesca Manfè, travolta e uccisa giovedì sera da un’auto mentre faceva joggin.

Si conoscevano da quando erano teen agers, si erano poi perse di vista, ma la comune passione per lo sport le aveva fatte ritrovare più in là nella vita, ormai adulte, quattro anni fa. Sara non nasconde la sua ammirazione per l’amica, per quell’energia di cui era dotata: atleta di Triathlon, una disciplina durissima, e per giunta lei di ottimo livello, mamma presente di due bambini di 10 e 15 anni, moglie innamorata.


Nel 2019 Francesca, in passato tesserata con l’Atletica Edilmarket Friuli, era passata nelle fila della Asd A3 di Pederobba, società con la cui maglia aveva affrontato i Mondiali di Triathlon di Nizza, arrivando terza nella sua categoria, la M1. «Un’atleta molto forte, ma anche una persona gentile e sempre disponibile - ricorda Claudio Bolletta, vice presidente della società trevigiana -. Ci sentivamo al telefono spesso: ci saremmo dovuti incontrare con tutti gli altri componenti della squadra il 13 marzo». Tra coloro che a Sacile conoscevano la mamma triatleta c’è anche Giuseppe Coan, presidente del Canoa Club sacilese nelle cui fila gareggia il figlio 15enne di Francesca, agonista nel kayak Coan e i compagni di squadra del giovane gli si stringono intorno esprimendogli tutto il loro affetto.
 

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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