​Frana mezza montagna in Friuli: chiusa al traffico la strada da e verso l'Austria

Domenica 3 Dicembre 2023
L’imponente frana che si è staccata nella notte tra venerdì e ieri lungo la strada che conduce a Passo Monte Croce Carnico

PORDENONE/UDINE - Saliranno nuovamente domani, lunedì, i tecnici ed esperti dell'Anas, per verificare la situazione dei sette chilometri distrutti dalla frana che nella nottata di venerdì ha compromesso la strada statale 52 bis nel tratto che porta a Passo di Monte Croce Carnico, in comune di Paluzza. L'arteria è gravemente compromessa ed è stata immediatamente chiusa al traffico da e verso l'Austria.

DANNI INGENTISSIMI

«Occorrerà fare una stima dei danni non solo all'arteria ma anche rispetto alla messa in sicurezza idrogeologica del versante del Pal Piccolo che tra l'altro nel periodo estivo è meta di escursioni»M analizza il consigliere regionale e già sindaco di Paluzza Massimo Mentil. «La frana è un vero disastro per la viabilità, non solo nostra ma anche quella tra Italia e Austria ha aggiunto Stefano Mazzolini, vicepresidente del consiglio regionale - di fatto è interrotta la comunicazione internazionale di una buona parte della montagna friulana.

A suo tempo avevo voluto assieme al presidente Fedriga un incontro con i nostri omologhi della Carinzia per riprendere il progetto di un tunnel. Brutto colpo per la nostra rete stradale che peserà non poco sul turismo, sia estivo che invernale. L'Anas avrebbe le finanze per un intervento risolutivo dalla parte italiana ma mancava la disponibilità dalla parte austriaca. I risultati sono questi. Non mancherò di presentare una mozione in Regione. L'Europa dovrebbe farsi carico di questa importante viabilità», ha aggiunto riaprendo la discussione ormai trentennale sull'ipotesi di un traforo dalla Valle del But verso la Valle del Gail, già ipotizzata pure negli anni '60 e '80 del secolo scorso.

MONTAGNA FERITA

Sul gruppo del Canin e nella zona di Cave del Predil sono stati registrati 350 millimetri di pioggia in 36 ore; valori intorno ai 200 millimetri sulle aree limitrofe. In Carnia ha piovuto molto meno. Oltre i 1.500 metri il vento ha soffiato forte con raffiche ben oltre i 100 all'ora. Ieri mattina il tetto di una casa in via Giovanni da Udine a Paularo è stato scoperchiato. Diverse piante sono cadute. Il sindaco di Paularo, Marco Clama, ha effettuato una ricognizione sul territorio e ha predisposto un'ordinanza per la chiusura della strada del Passo Cason di Lanza, da località Siceit. A Verzegnis ed Enemonzo, invece, alcuni alberi sono caduti sulla viabilità locale. Un'altra frana si è verificata, poco dopo le 9.30 di sabato 2 dicembre, lungo la strada per Aclete, in località Fusine Valromana. Sul posto i vigili del fuoco di Tarvisio e il sindaco Renzo Zanette. Segnalata una caduta di alberi in comune di Resia, mentre una frana ha interessato, in comune di Savogna, la viabilità comunale che porta alla frazione di Gabrovizza. Continuano i monitoraggi delle frane di Cazzaso a Tolmezzo che presenta segni di riattivazione.

LE ACQUE

Si sono verificati due picchi di marea, il primo ha raggiunto a Grado il livello 1.11 metri all'1.45, mentre il secondo si è verificato alle 10.15 ed ha raggiunto, sempre a Grado, il livello di 1,23. L'alta marea è stata accompagnata anche da una mareggiata con un'altezza di onda media pari a 1,40 metri. Sul Tagliamento è stato attivato il servizio di piena sia per le tratte statali che per quelle regionali. Il fiume all'idrometro di Venzone ha raggiunto e superato il livello di guardia posto a 1,90 metri arrivando alle 8.15 a 2,11 metri. Le piogge concentrate in particolare sulla zona orientale del bacino hanno inoltre prodotto il superamento dei livelli di guardia agli idrometri di Moggio e Dogna sul fiume Fella, anche i torrenti Resia e Raccolana hanno superato in corrispondenza degli idrometri posti in chiusura dei rispettivi bacini i livelli di guardia. Gli idrometri di riferimento dell'asta principale del Livenza si sono mantenuti tutti sotto i livelli di guardia anche se le piogge registrate nella parte occidentale hanno provocato lo sfioro della diga di Barcis. L'idrometro di Panigai sul Sile ha raggiunto e superato il livello di guardia.

Ultimo aggiornamento: 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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