Fonte del Gorgazzo: svelato il mistero, la sorgente è a 1400 metri di profondità

Martedì 15 Agosto 2023 di Loris Del Frate
La sorgente del Gorgazzo

POLCENIGO - Un mistero che dura da più di un secolo, nascosto in una grotta costituita da una risorgiva mai esplorata. La seconda sorgente carsica con sifone più profonda d’Europa. Solo la Fonte di Valchiusa in Provenza (Francia) è nascosta ancora più in basso nelle viscere della terra. Nessuno ha mai visto la sorgente, nessuno, sino ad ora, sapeva neppure dove fosse. 
Adesso quel mistero potrebbe essere svelato grazie a cinque speleologi, veneti e friulani, che sono stati capaci, dopo 15 anni di ricerche, di aprire una via verso il basso, per raggiungere il cuore del Cansiglio dove la sorgente nascosta alimenta il Gorgazzo. Già, il Gorgazzo. Una sorgente che si trova a Polcenigo, comune poco distante da Pordenone, ma anche ai piedi del massiccio del Cansiglio.

Una pozza d’acqua cristallina che origina un piccolo torrente, il Gorgazzo, appunto, che dopo un chilometro e mezzo finisce il viaggio abbracciando il Livenza. Ma come quella sorgente fosse sempre piena d’acqua, azzurra nella prima superficie, verde nel secondo strato per poi diventare sempre più nera man mano che la profondità aumenta, nessuno lo sapeva. O meglio, che ci fosse una fonte sotto terra era chiaro. Il mistero era dove. Ora grazie ai cinque speleo che hanno aperto la strada siamo vicini a scoprilo, anche se adesso si dovrà scendere sotto terra almeno sino a 1400 metri per vedere la sorgente.


IL DESTINO
In tanti avevano già provato a sfidare la natura per cercare, nel cuore della terra il punto da dove sgorgava l’acqua. Solo che sbagliavano entrata. Già, perchè dal 1984, quando si propagò in Italia e nel mondo la leggenda del Gorgazzo, Polcenigo durante i mesi estivi era diventato un centro per speleosub. Si davano appuntamento per scendere sotto. Molti rinunciavano al terzo, quarto tentativo e si sono salvati la vita. Tanti, invece, sono morti. Dal 1980 al 1996 quando furono vietate le immersioni, nove sono state le vittime. Alcuni decisamente esperti. Il Gorgazzo non perdonava. Dopo un sessantina di metri in un sifone sempre più stretto, si aprivano vari cunicoli. Qualcuno è rimasto incastrato con le bombole sulle rocce. È morto da solo, nel buio, senza ossigeno. Altri sono stati colpiti dall’ebbrezza di profondità, la narcosi da azoto. Si racconta che “impazziti” si togliessero maschera e respiratore e annegassero nelle viscere della terra. I corpi sono stati tutti recuperati. Per ricordarli e per dare forza a chi ci provava ancora è stata piazzata a nove metri sott’acqua la statua del Cristo che si vede da terra. Il record di immersione è stato eseguito nel 2019 dallo speleosub polacco Krzysztof Starnawski, Ha raggiunto la profondità di meno 222 metri. Ci aveva provato già Luigi Casati nel febbraio 2008. Voleva svelare il mistero raggiungendo la sorgente. È sceso a 212 metri, ma della fonte neppure l’ombra. Le immersioni sono state interdette per 19 anni, salvo rarissimi permessi. Ora, dal 2014, nel Gorgazzo si possono immergere solo i sub esperti, ma l’assistenza li segue sino a meno 42 metri. Se vogliono procedere si devono arrangiare da soli.


L’INGRESSO GIUSTO
Tanti fallimenti in passato perchè non era dalla sorgente di Polcenigo che si poteva raggiungere l’anima d’acqua del Gorgazzo. No, l’ingresso doveva per forza essere da un’altra parte. Ci ha lavorato tanto Filippo Felici, socio dell’Unione speleologica pordenonese Cai e del Gruppo speleologico Sacile che con il suo team ha sfondato i confini dell’inesplorato mondo sotterraneo. Nel cuore dell’imponente massiccio del Cansiglio, infatti, la scoperta epocale, come ha scritto la rivista degli speleo, la Scintilena (è il termine dialettale con cui veniva indicata la lampada ad acetilene prima dell’avvento dell’energia elettrica) che ha aperto la strada alla sorgente del Gorgazzo. Quindici anni di ricerche, scavi e ardite esplorazioni, ma ora gli speleologi hanno trovato la tanto agognata via verso le profondità della montagna che conducono alla risorgenza. La nuova esplorazione ha preso il via l’ultimo fine settimana di luglio dalla grotta di Buselonghe, quando gli speleologi hanno violato il passaggio con una nuova scoperta: pozzi e gallerie sconosciuti fino a quel momento. I passaggi sotterranei sembrano aprirsi verso la sorgente del mistero, distante 1.400 metri in basso, ai piedi del Cansiglio.


L’IMPRESA
È stata senza dubbio una impresa leggendaria, perchè sono arrivati a circa mille metri sotto terra. La squadra, guidata dal leader indiscusso “Felpe” Filippo Felici era composta anche da Marco Climber, Alvise Rossi, Davide Sciardi e Carlo Centazzo. Il capo ha condotto gli speleologi in grandi ambienti verticali, in un viaggio verso l’ignoto. Il 5 agosto in un post, Felici ha scritto: “Dopo quindici anni di ricerche e cinque anni di incessanti scavi, finalmente iniziamo a discendere nei pozzi lungo un fiume sotterraneo. Sono circa 1400 metri di dislivello che ci separano dal Gorgazzo. Abbiamo sfondato in Buselonghe, abbiamo sfondato in Prà del Biser. È il momento di avventurarci verso il Gorgazzo». Il mistero resiste ancora, ma oramai la strada è segnata e dove si trova la sorgente i cinque “esploratori” lo sanno. Si tratta di scendere ancora 400 - 500 metri. Detto così sembra poco, in realtà è uno sforzo tremendo, carico di insidie. Questa, dunque, è solo la prima di una serie di notizie che arriveranno quasi certamente nelle prossime settimane.


LA SORGENTE
La fonte del Gorgazzo è conosciuta anche come “el buso” nel dialetto locale. Questa sorgente valchiusana deve il suo nome al termine friulano “gorc”, che significa proprio “abisso”. La grotta è costituita da una risorgiva, una delle più profonde. Le acque del Gorgazzo sgorgano con forza ad una temperatura costante di 10,8 gradi centigradi e con una portata di 10 metri cubi al secondo. Per cercare di capire quale fosse la fonte, in passato, erano stati gettati in più punti della montagna dei coloranti che avrebbero dovuto segnare la pozza in superficie a Polcenigo. Mai nessuno ha avuto la fortuna di vedere l’acqua colorarsi. E il mistero ha continuato ad alimentarsi.

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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