Incubo eroina gialla, tre giovani salvati da overdose

Domenica 5 Gennaio 2020 di Monica Andolfatto
Incubo eroina gialla, tre giovani salvati da overdose
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PORTOGRUARO - Tre giovanissimi che rischiano di morire per overdose. E sotto accusa c’è ancora una volta l’eroina gialla che, dall’altra parte della provincia, a Mestre, nell’ultimo anno e mezzo, ha provocato una ventina di morti. Ora è Portogruaro a tremare e l’attenzione delle forze dell’ordine è quanto mai alta nel contrastare tanto lo spaccio quanto il consumo. Specializzati nel traffico di quella che è stata battezzata “droga killer” - come evidenziano indagini e arresti - sono i nigeriani che cercano di conquistare e poi egemonizzare il mercato con l’offerta di sostanza dal principio attivo più alto a prezzo concorrenziale, puntando spesso a una clientela in cui i teen- ager e gli under 20 non sono una eccezione.
L’episodio più recente risale a prima di Natale ed è il più grave perché riguarda una sedicenne. Si è sentita male in un bar dopo aver “fumato” l’eroina insieme ad alcuni compagni di scuola. Si è salvata solo perché uno degli amici, forse il più “esperto”, ha intuito subito la criticità della situazione, l’ha caricata in auto e le ha somministrato il Narcan (il farmaco antagonista che riduce gli effetti della droga sull’organismo), di fatto salvandole la vita. Lo stesso copione era già andato in scena a novembre. Stavolta protagonista suo malgrado è un 19enne: pure lui si è sentito male in un bar del centro, in bagno. Anche lui deve ringraziare la prontezza di un compagno di scuola che non ha perso tempo e che, mettendolo in macchina, ha raggiunto una farmacia riuscendo a procurarsi il Narcan. A settembre era stata una commessa ventenne a crollare sotto gli occhi del fidanzato: erano a casa e lei, subito dopo aver assunto l’eroina, è svenuta e non si risvegliava più. Di qui la decisione del ragazzo di chiamare il 118: i sanitari l’hanno immediatamente trattata con il Narcan e portata all’ospedale di Portogruaro, dove si è ripresa dopo un paio d’ore.
In tutte e tre le circostanze, a essere determinante il fatto che chi ha assunto la droga non era solo, altrimenti l’epilogo dello “sballo” sarebbe stato quasi sicuramente tragico. Ma a colpire è che nel caso della studentessa, addirittura minorenne, e dello studente, appena maggiorenne, “fumare” eroina appare quasi come una consuetudine sociale, tanto da praticarla al tavolo di un bar, alla stregua di un caffè o una bibita. E poi se ci si sente male qual è il problema? Basta aver a portata di mano il Narcan, senza nemmeno quindi passare per il Suem o rivolgersi al Pronto soccorso. Il che fa presagire una sorta di familiarità pericolosa in cui manca totalmente la consapevolezza della portata dell’azzardo cui ci si espone.
Ma tralasciando l’analisi sociologica, è ora l’aspetto investigativo a essere decisivo per stroncare il commercio - si spera sul nascere - dell’eroina gialla. Occorre individuare quali e quanti canali di approvvigionamento afferiscono al Portogruarese. Un’area dal forte appeal per quanto riguarda lo smercio di stupefacente in virtù della sua posizione geografica, a cavallo non solo di due province ma di due regioni e porta d’ingresso per rinomate località balneari, su uno degli assi viari sia su gomma che su rotaia di collegamento più trafficati che portano oltreconfine.
Ultimo aggiornamento: 09:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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