PORDENONE - «Diciamo che le dichiarazioni del vertice aziendale sulla possibile vendita di Electrolux al colosso cinese Midea, non sono state chiare sino in fondo.
L'INCONTRO
«Per quanto ci riguarda - spiega Gianni Piccinin, segretario della Fim Cisl - riteniamo che non sia possibile non affrontare anche questi due argomenti nell'incontro che si terrà il 30 maggio. È vero che l'ipotesi iniziale era quella di discutere degli investimenti di Susegana, ma a fronte del rincorrersi continuato delle voci di vendita del gruppo svedese al colosso cinese e a fronte del calo considerato molto sensibile dei volumi di vendite, è urgente che al tavolo si apra una discussione anche su questi due piani». Una richiesta, del resto, che le stesse Rsu interne avevano presentato chiedendo all'azienda di implementare l'ordine del giorno già fissato con quattro nuovi punti che riguardano proprio i due argomenti.
LA SITUAZIONE
Se Electrolux - spiegano dal sindacato - è in costante monitoraggio per capire eventuali evoluzioni, su territorio la problematica dello stabilimento di Porcia non è l'unica. «Diciamo che ci preoccupa anche la Zml di Maniago. Da quanto stiamo osservando - spiega il sindacalista Cisl, Gianni Piccinin - verifichiamo un calo dei volumi su tre fonti, quello della ghisa, dell'alluminio e del rame. In più dobbiamo risolvere problemi legati alla sicurezza che devono assolutamente essere affrontati. Esiste un documento, ma che a nostro avviso non è un vero e proprio piano industriale bensì una sorta di piano di prospettiva che però non può essere sufficiente rispetto an quello che c'è in ballo. Siamo preoccupati per una situazione che non trova ancora sbocchi positivi. Basta pensare - conclude il sindacalista - che c'è una disorganizzazione tale che poi si riflette sul lavoro costringendo al rientro del personale anche la domenica, mentre operando meglio sull'organizzazione del lavoro si potrebbero evitare tante problematiche che poi creano tensioni. Il primo giugno ci sarà un incontro e vogliamo cercare di risolvere la situazione».
OCCUPAZIONE
Anche se a fasi alterne l'occupazione in regione continua a segnare livelli positivi anche per il primo mese del secondo trimestre. In regione è stata toccata la quota record di 520mila occupati, valore più elevato di circa mille unità rispetto a quelli pre - grande recessione (2007) e in crescita anche rispetto al periodo pandemico. Si tratta, però, di occupazione in gran parte a tempo determinato. Si sta invece manifestando in tutta la sua importanza (ed è notevole) la mancanza di lavoratori per il settore dell'albergaggio e per il lavoro estivo nelle località turistiche. Un problema serio a fronte del fatto che la stagione, secondo le indicazioni, potrebbe avere un boom di presenze, superando anche lo scorso anno che si è rivelato uno dei migliori in assoluto.