Electrolux, con la crisi tornano i fantasmi del passato. I sindacati: «Dateci i numeri dei volumi»

Si muove anche l'assessore Sergio Bini. Duro il Pd: "Disinteresse per i lavoratori"

Giovedì 18 Maggio 2023 di Loris Del Frate
Electrolux, con la crisi tornano i fantasmi del passato. I sindacati: «Dateci i numeri dei volumi»

PORDENONE - La mente di molti dipendenti Electrolux, in questo periodo è tornata al 2014 quando lo stabilimento di Porcia ha rischiato di "sparire".

Oggi non siamo certo in quelle condizioni, ma una volta che la paura prende il sopravvento è sempre difficile ragionare a mente fredda. Anche perchè la chiusura dello stabilimento dal 19 al 29 maggio (in verità sono stati recuperati due giorni di apertura per l'arrivo di una commessa) si è concretizzata perchè i volumi annuali a Porcia per il 2023 sarebbero scesi (è la stima) a 667 mila, mentre la cifra minima per mantenere lo stabilimento è di almeno 750 mila. Insomma, c'è senza dubbio agitazione tra i dipendenti e in mezzo a tutto questo non giova il fatto che continuano a girare, sempre più vorticosamente, le voci di un acquisto del gruppo da parte della cinese Midea. Voci sino ad ora mai smentite.


LE RSU
A muoversi subito sono state le Rsu interne che hanno inviato una richiesta urgente all'Azienda. In pratica nell'incontro che si terrà il 30 maggio, anche se era stato convocato per parlare di Susegana, hanno chiesto di inserire all'ordine del giorno quattro punti riguardanti Porcia:
richiesta calendario produttivo dello stabilimento, analisi dell'andamento produttivo a medio termine, gestione degli ammortizzatori sociali e aggiornamento piano industriale dello stabilimento di Porcia. Le organizzazioni sindacali di fabbrica si aspettano risposte esaustive.


LA REGIONE
Ieri si è mossa anche la Regione con l'assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. «L'assessorato alle Attività produttive sta monitorando attentamente l'evoluzione della situazione dell'Electrolux di Porcia». Poche righe, ma che comunque servono senza dubbio per mettere in moto un attenzionamento che è già stato avviato anche dal presidente Massimiliano Fedriga che già nei prossimi giorni potrebbe dare delle indicazioni ancora più precise. Di sicuro a scendere in campo con decisione è stato il Pd della provincia di Pordenone con il segretario provinciale Fausto Tomasello. «Il tempo delle parole è finito, il Governo deve muoversi subito e dare ai lavoratori le garanzie che lavoratori e sindacati stanno chiedendo da tempo. Non sappiamo su cosa sia fondata la "fiducia" del ministro Urso sul futuro di Electrolux, vorremmo lo dicesse in primo luogo a lavoratori che sono con stipendi all'osso. Si muovano Ciriani e Fedriga, che come presidente della Regione dovrebbe sentire l'obbligo di difendere in prima persona una realtà produttiva fondamentale, chieda direttamente anche lui che sia convocato il tavolo a Roma. Il Pd ha fatto e sta facendo azioni a tutti i livelli, dal Parlamento agli enti locali, in una battaglia che si sforza di unire il fronte a difesa dello stabilimento. Ma non devono esserci timidezze da parte di nessuno, neanche verso il "governo amico", come non le abbiamo avute noi quasi dieci anni fa».


INTERROGAZIONI
A muoversi sul fronte locale anche i consiglieri del Pd, Nicola Conficoni e della Civica, marco Salvador. Entrambi hanno chiesto al sindaco quali azioni intenda mettere in campo per monitorare e farsi parte attiva, assieme alle altre Istituzioni, affinché Electrolux rimanga radicata sul territorio pordenonese. In più lo stesso Salvador ha chiesto se non sia opportuno anche organizzare un consiglio comunale aperto in cui dibattere delle tematiche occupazionali anche grazie al contributo delle rappresentanze sindacali, delle categorie produttive e delle Istituzioni coinvolte.

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