Electrolux, l'ora dei manager: prevista l'uscita di quaranta impiegati, tra loro anche sette dirigenti

Giovedì 23 Marzo 2023
Lo stabilimento Electrolux a Porcia

PORDENONE - Spesso l'attenzione - pur giustamente e in modo del tutto comprensibile - si ferma solo e soltanto sugli operai. D'altronde da soli rappresentano una percentuale del tutto maggioritaria all'interno dello stabilimento. Stavolta, però, la preoccupazione tocca gli impiegati. Non per un fattore numerico, dal momento che i volumi di cui si parla non sono affatto paragonabili a quelli che in passato hanno riguardato le linee di montaggio, bensì per una prospettiva che allarma i sindacati. Sono giorni caldi, infatti, per le decisioni che riguardano le uscite di una quarantina di dipendenti in regime impiegatizio e manageriale dall'Electrolux di Porcia.
Fa tutto parte della stretta di mano - con trattativa - tra la multinazionale e le componenti sindacali. Delle circa 100 uscite di questo tipo previste a livello nazionale, una quarantina riguarda Porcia. E nel gruppo ci sarebbero anche sette manager di diverse età, che custodiscono una parte del "cuore" di ricerca e sviluppo del gigante degli elettrodomestici.

LE TEMPISTICHE
Le parti stanno lavorando a una scadenza, che è quella di fine aprile come da piano ormai sviscerato e depositato. Si tratterà di una prima tranche, perché la seconda parte dell'operazione andrà in scena a dicembre. Ciò che nel dettaglio preoccupa le organizzazioni sindacali è la possibile perdita del know how rappresentato dalla tipologia impiegatizia dei dipendenti in uscita. «Si parla ad esempio di progetti di sviluppo per le lavatrici - illustra Walter Zoccolan della Rsu di fabbrica a Porcia - ma anche di progetti relativi all'organizzazione del lavoro».

LE MANOVRE
Intanto alcuni organi di stampa specializzati negli ultimi giorni hanno rilanciato con forza l'interesse del gruppo cinese di Midea per il colosso che ha sede anche a Porcia. Si è parlato ad esempio di un ciclo di visite dei rappresentanti del gruppo del Dragone, che però non avrebbe interessato il sito pordenonese. Nessuna conferma - anzi la posizione al momento è quella opposta - da parte dell'azienda. Il tutto nell'attesa che venga recepita la richiesta forte arrivata a suo tempo dai sindacati, consistente nella convocazione urgente di un vertice con il governo per analizzare il futuro del gruppo Electrolux in Italia.
La prima settimana di aprile si terrà un incontro tra le rappresentanze sindacali di fabbrica e l'azienda proprio per stilare il programma delle chiuse. Nulla fa supporre, però, che si possano registrare altri stop oltre a quelli legati alle ferie. Almeno questo è il pensiero delle organizzazioni sindacali. In più a fine mese ci sarà anche un altro incontro legato questo volta alla definizione sempre più nel dettaglio degli esuberi. C'è da dire che il sindacato sta continuando a cercare le uscite volontarie e che potrebbe esserci tempo almeno sino a dopo Pasqua. Poi l'azienda procederà a fare i propri conti. Ad aprile le cose dovrebbero andare decisamente meglio. In prima battuta c'è da dire che sale il numero delle lavatrici da realizzare arrivando a circa 10 mila in più rispetto al mese in corso. Questo consentirebbe prima di tutto di tornare sulle otto ore giornaliere e non più a sei. Inoltre, ma siamo ancora in una fase di studio anche se tutto fa supporre che sarà così, aprile ha diverse festività a cominciare da Pasqua, sino al 25 di aprile, compresi i ponti. Questi stop dovuti alle festività dovrebbero consentire di non chiudere in altri giorni lo stabilimento.
 

Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 20:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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