Fermento nelle osterie del Friuli VG: 76 le segnalazioni di Slow Food

Lunedì 1 Novembre 2021 di Claudio De Min
La famiglia Devetak

Settantasei locali, 7 dei quali premiati con le chiocciole, il simbolo dell'eccellenza, 17 con il simbolo della bottiglia (carta dei vini particolarmente curata e interessante) e 5 novità. Sono i numeri della presenza del Friuli Venezia Giulia nell'edizione 2022 della Guida Osterie d'Italia di Slow Food, che registra un certo fermento dopo il lungo periodo di sofferenza dovuto ai problemi causati dalla pandemia.

CIVIDALESE SUGLI SCUDI

Bene il Cividalese, che nonostante la perdita di una bella chiocciola, Sale e Pepe (cessata attività), acquista due locali come Al Colovrat a Drenchia e Alla Cascata a Grimacco. Bene anche Trieste con il Salvagente. L'inserimento del Piron dal Re a Zompicchia, altra novità, colma inoltre un vistoso vuoto della ristorazione tra Codroipo e Udine. Sul fronte della resistenza, in genere i locali più periferici hanno ridotto le giornate di apertura concentrandole nel fine settimana, ma hanno mantenuto i prezzi pre-pandemia. Va infatti ricordato che per la presenza in guida è imposto un limite di 35 euro per tre piatti, con la possibilità di superare tale margine che viene comunque segnalato con l'apposito simbolo che avverte il cliente.

CHIOCCIOLE & NOVITÀ

Sospese un anno fa, con l'edizione 2022 riprende l'assegnazione delle chiocciole:

Ai Cacciatori di Cavasso Nuovo (Pn), un habituèe,

Al Castello di Fagagna (Ud),

Borgo Poscolle a Cavazzo Carnico (Ud),

Devetak a Savogna d'Isonzo (Go) (altra presenza fissa fra i migliori),

Ivana & Secondo a Pinzano al Tagliamento (Pn),

Rosenbar a Gorizia e Stella d'Oro a Verzegnis (Ud).

Cinque le novità assolute, per la prima volta in guida:

Agli Amici di Istrago (Pn),

Al Colovrat a Drenchia (Ud),

Alla Cascata di Grimacco (Ud),

Il Piron dal Re di Codroipo (Ud),

e Salvagente a Trieste.

Infine Le Bottiglie, simbolo assegnato a quelle insegne (ben 17, a cominciare dal mitico Devetak di Savogna di Isonzo, passando per Alle Nazioni di San Quirino, Osteria di Villafredda di Tarcento, Ai Mulinars di Clauzetto, Turlonia a Fiume Veneto) nelle quali l'attenzione al vino è particolarmente degna di nota.

INNOVAZIONE

Una guida che segnala dunque, a dispetto della difficile situazione dell'ultimo anno e mezzo, un certo dinamismo, capacità di innovazione e resistenza, in un territorio che in fatto di combattività e tenacia non è mai stato secondo a nessuno. Del resto che l'enogastronomia friulana resti un settore capace di attirare passioni e turismo, lo dimostrano, solo per fare qualche esempio recente - la stella Michelin conquistata recentemente in Istria dalla famiglia Scarello, udinesi doc e già bistellati con il loro Agli Amici di Godia (Ud), il premio per il miglior bianco dell'anno 2022 assegnato dalla guida del Gambero Rosso al Rosazzo Terre Alte 2018 dell'azienda Livio Felluga di Brazzano, oltre l'incredibile densità di manifestazioni di eccellenza legate al settore: da Friuli Doc ad Ein Prosit, fino alla recente Festival del Gusto pordenonese, il Pordenone Art and Food, e alle Eccellenze in Malga di Fabrizio Nonis in Carnia.
Senza ovviamente dimenticare il fortunato format Via dei Sapori. Insomma, viaggiare per il Friuli Venezia Giulia da Trieste alla Carnia, dal Collio al Tarvisiano, da Pordenone al Carso -, alla caccia di cose buone, tipicità, grandi vini e accoglienza non è mai una cattiva idea e lascia sempre grandi ricordi e la voglia di tornare.
 

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