Anziana truffata da finta dottoressa: «Sua figlia è in ospedale con una grave variante Covid». E le spilla duemila euro

Sabato 18 Febbraio 2023 di Loris Del Frate
Anziana truffata con una telefonata: a chiamare una finta dottoressa del pronto soccorso
PORDENONE - A casa squilla il telefono. A rispondere è una persona anziana. «Buongiorno - dicono dall’altro capo della cornetta - sono una dottoressa dell’ospedale di Pordenone. Devo darle una brutta notizia: sua figlia ha avuto un malore ed è qui al pronto soccorso. Ha una grave variante Covid ...». Inizia in questa maniera una nuova truffa che ha già colpito almeno tre persone anziane in città. L’ultimo caso, denunciato in Questura, è di mercoledì. Vittima una donna di 84 anni, residente in via Cappuccini. Una persona anziana, ma sicuramente con la testa a posto, istruita e nella piena consapevolezza, tanto è vero che ha tenuto duro per un po’ percependo che c‘era qualche cosa che non andava. Eppure i truffatori, toccandole le corde più sensibili, quelle degli affetti cari, le figlie, sono riusciti nell’intento.

LA CHIAMATA
A raccontare quello che è successo è proprio la figlia che era stata tirata in ballo dalla finta dottoressa. Per questioni di privacy omettiamo i nomi delle persone coinvolte. La telefonata è arrivata a metà mattinata. «La cosa che ci ha sconvolto di più - spiega la figlia - è che sapevano parecchie cose di noi, a cominciare dal fatto che mia madre era sola in casa, che aveva soldi in contati perchè li avevo prelevati io per lei il giorno prima e sapevano pure che io ero al lavoro e non potevo rispondere al telefono. Segno evidente che ci hanno “studiato”». L’inizio della telefonata è quello descritto all’inizio del pezzo. La dottoressa si è anche presentata, ma ovviamente il nome era falso. Ad un certo punto il finto medico ha spiegato all’anziana madre che la variante Covid che aveva sua figlia, oltre ad essere pericolosa, poteva essere trattata con un vaccino che bisognava far arrivare da un altro Stato, ma non era ancora stato introdotto nella disponibilità dei farmaci in Italia.
IL FARMACO 
«Le hanno detto - racconta ancora la figlia - che serviva un deposito cauzionale che doveva pagare lei. Senza specificarle la cifra. Mi madre si è però insospettita quando oltre ai soldi le hanno chiesto pure l’oro che aveva in casa. La dottoressa, però, giocando sulla paura, le ha fatto capire che c’era poco tempo e che se voleva poteva anche parlare con me. Mia madre ha detto subito di sì. Hanno evidentemente fatto parlare una complice che le ha detto, spacciandosi per me, che era in ospedale e che si sentiva male. Poi il telefono lo ha ripreso la dottoressa. Mia madre ha detto che quella non era la mia voce. Il medico, però, ha controbattuto spiegando che io avevo la mascherina per l’ossigeno e per quello parlavo male. A quel punto mia madre è andata in tilt, però ha avuto la prontezza di dire che avrebbe chiamato al cellulare l’altra figlia, mia sorella. La dottoressa ha ribattuto che anche lei era al pronto soccorso, era positiva a questa variante Covid pericolosa e stava facendo altre analisi».
LA SEGRETARIA
«Mia madre evidentemente a quel punto ha abbassato le difese e la dottoressa le ha subito detto di pesare con una bilancia l’oro che aveva in casa, scrivere su un biglietto il peso, mettere i soldi con i monili in un sacchetto e portare tutto fuori casa. Sarebbe arrivata la segretaria a raccogliere il sacchetto. Le ha anche detto che quello era un deposito cauzionale e che le sarebbe stato restituito tutto una volta che il farmaco entrava nel prontuario del servizio sanitario. Mia madre ha fatto quello che le ha detto la dottoressa e ha consegnato il sacchetto alla donna che la aspettava fuori».
IL VALORE
Nel sacchetto che ovviamente è sparito con le truffatrici, c’erano 650 euro in contati e monili per circa mille euro. C’era anche la fede del marito che è deceduto anni fa. Monili con una grande carica affettiva. «Mi madre era spaventata per la nostra salute e ha provato a chiamare mia sorella al cellulare che le ha risposto. A quel punto è venuta fuori tutta la storia. Devo dire - conclude la donna - che è stata una truffa architettata nei minimi dettagli, durata una mezz’oretta e ci ha spaventato il fatto che sapevano tante cose delle nostre abitudini. Mi fa una gran rabbia poi che se la siano presa con una donna anziana, perchè è proprio sui soggetti fragili che vanno a colpire. Mi sono decisa a raccontarla perchè spero possa servire ad alte famiglie per evitare quello che è accaduto a noi». Da quanto la donna ha saputo, in città nei giorni scorsi sarebbero state fatte altre due truffe simili.
Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 09:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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