Energia alle stelle, la batosta arriva anche nelle case popolari: tariffe più care di 100 euro

Domenica 30 Gennaio 2022 di Mauro Rossato
Case popolari a Pordenone

PORDENONE - Brutta sorpresa per gli inquilini delle case Ater pordenonesi.

Per parecchi di loro la fine di questo mese ha portato un inaspettato aumento della somma mensile da corrispondere all’azienda. Si va da un minimo di 20 a oltre 100 euro di crescita con un rincaro medio anche del 40 per cento su quanto pagato in precedenza. 


L’ALLARME


A segnalare la problematica un gruppo di cittadini delle case Ater di Via Po a Zoppola che, confrontandosi tra di loro hanno scoperto che la problematica è generalizzata e non riguarda un singolo caseggiato, ma presumibilmente tutti gli oltre 3mila inquilini delle case Ater provinciali. «Solo nel nostro caseggiato l’85 per cento di famiglie ha subito questo rincaro – racconta un abitante – nel mio caso specifico sono passato da 240 a 344 euro mensili. Ci sono pensionati che guadagnano circa 700 euro e che hanno avuto rincari di 70 euro mensili». Nella lettera di accompagnamento giunta ai condomini si giustificano gli aumenti con la difficile situazione internazionale che ha portato a rincari generalizzati nei settori dell’energia. «Si rende noto che a causa degli aumenti dell’energia elettrica e del gas naturale – si legge nel documento - , l’Ater si è vista costretta ad adeguare le quote di acconto per servizi e riscaldamento in base alle future previsioni di aumento della spesa. Contro i pesanti rincari di luce e gas – prosegue – il governo ha proposto diverse soluzioni per contrastare gli aumenti ed aiutare le famiglie; possibilità di rateizzazione e bonus». 


DIFFICOLTÀ


Nel frattempo in attesa dell’attuazione di queste norme da parte del governo nazionale, agli inquilini non resta altra soluzione che pagare. In questo modo, però, la crisi va a colpire in maniera pesante proprio le fasce più deboli e svantaggiate. «Crediamo sia noto – proseguono ancora da Zoppola – che gli abitanti delle case Ater non siano ricchi e anche un aumento che ad altri può parere minimo, per molti è insostenibile. E, purtroppo, si colpiscono sempre le fasce più basse e deboli». Ma mentre i rincari delle materie energetiche sono noti, si punta l’attenzione su un altro aspetto cruciale. Se impiantistica e serramenti di cui sono dotati gli alloggi fossero più moderni e aggiornati, forse la stretta dovuta alla situazione generale sarebbe meno dolorosa, perché le abitazioni sarebbero energeticamente più efficienti e meno esose in termini di costi. 


I VERTICI


«Il costo del canone, a parità di Isee non è aumentato di un centesimo - afferma il presidente di Ater Pordenone, Ing. Giovanni Tassan Zanin, interpellato sulla question -. Noi facciamo il censimento dell’Isee ogni due anni, per cui, essendo stato fatto lo scorso anno, il canone rimarrà invariato fino al 2023. Poi ogni fabbricato ha la sua storia. La quota dei servizi è fatta di un saldo che si riferisce a quanto pagato effettivamente e di un acconto sul consumo futuro, che non può non tenere conto dei rincari generali. Confermo, invece, l’aumento dei costi dei servizi a causa del maggior costo dell’energia. Questo costo viene riversato automaticamente sull’utenza, come da regolamento che siamo tenuti a seguire». Sempre nella lettera ricevuta dai cittadini assieme alle richieste di pagamento, si parla di «un bonus elettrico e gas, sia per le forniture individuali che centralizzate, che sarà automaticamente riconosciuto ai cittadini o nuclei familiari che ne hanno diritto e che sono in possesso di un Isee valido». Questa pratica è in carico al singolo nucleo familiare e non passa attraverso l’azienda. In questo senso gli inquilini hanno manifestato la sensazione di essere un po’ abbandonati a se stessi, oltre a non sapere l’effettivo ammontare di questi bonus. 

Ultimo aggiornamento: 08:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci