Bus, controlli a tappeto: l'Atap dice "no" ai rimborsi per gli studenti senza il "pass"

Domenica 12 Dicembre 2021 di Davide Lisetto
Controlli potenziati nessun rimborso agli studenti che restano a terra
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PORDENONE - Autobus decisamente meno pieni di studenti. Molti più controlli rispetto a quanto ci si poteva attendere, sia da parte del personale della società esterna a cui Atap ha affidato il servizio, sia da parte delle forze dell’ordine. E famiglie che si stanno organizzando - spesso anche, a turno, con le auto - per portare i figli e gruppi di amici a scuola. Con un’amara sorpresa: vista la previsione di mancato utilizzo dei bus sia a dicembre e forse anche a gennaio, molte famiglie hanno chiesto di poter ottenere il rimborso dell’abbonamento, ma da Atap è arrivato un secco “no”. L’indicazione della società regionale del Tpl Fvg è chiara: la decisione di imporre il Green pass “semplice” per l’utilizzo dei mezzi dipende da un provvedimento nazionale del governo e non è imputabile alla società del Tpl. È questo il quadro alla fine della prima settimana di applicazione delle nuove regole imposte dal decreto entrato in vigore lunedì scorso.

Una settimana “test” in attesa di eventuali modifiche o proroghe proprio per gli studenti così come chiesto dal presidente delal Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.

MENO PASSEGGERI
Nel Friuli occidentale sono oltre ottomila gli studenti delle scuole superiori che utilizzano i bus urbani ed extraurbani dell’Atap per raggiungere le sedi scolastiche. L’introduzione dell’obbligo del certificato verde semplice (quello che si ottiene con i tamponi se non si è vaccinati) ha certamente causato disagi a molte famiglie. Se non altro per la necessità di sottoporre i ragazzi ai test ogni 48 ore e per la spesa da sostenere. In molti si sono organizzati per portare i figli a scuola. Anche se una buona parte dei ragazzi continua a prendere i pullman. I controlli non sono mancati. E sono scattati fin dalla prima giornata. Dai 1.200 ai 1.300 controlli al giorno, sia sui mezzi che a terra. Circa la metà a Pordenone, gli altri nelle stazioni di San Vito, Sacile, Maniago e Spilimbergo. In media sui 1.200 controlli, 25-30 i Green pass non validi e una decina le mancate esibizioni. Un numero piuttosto esiguo di irregolarità. Il personale incaricato può solo svolgere le verifiche e chiamare le forze dell’ordine che svolgono ulteriori controlli e fanno eventualmente scattare verbali e sanzioni.

NESSUN RIMBORSO 
In molti tra gli studenti sprovvisti del “pass” evidentemente vengono accompagnati dai genitori. Che hanno ben pensato di chiedere il rimborso dell’abbonamento. Ma si sono sentiti rispondere che non è previsto. “Spiacente comunicarle che l’azienda non può procedere al rimborso degli abbonamenti in essere in assenza di una specifica norma nazionale o regionale che espressamente lo preveda e ne disciplini la procedura, come fu in occasione del primo lockdown nel 2020. Il servizio continua infatti a funzionare regolarmente e in alcun modo le conseguenze e gli effetti del decreto-legge 26 novembre 2021, possono essere ascritti a Tpl Fvg”. È questa la risposta di Atap. Niente rimborso, dunque. Almeno fino a quando la Regione o lo Stato prevederanno di mettere fondi a disposizione.

RICHIESTA DI PROROGA
«Penso serva un periodo di transizione, nel passaggio dalle vecchie alle nuove regole, soprattutto per quanto riguarda i minorenni». Intanto il presidente dalla Conferenza delle Regioni e del Fvg, Massimiliano Fedriga ribadisce la necessità di una revisione delle norma chiarendo la richiesta, avanzata dalle Regioni già qualche giorno fa, di derogare i ragazzi nella fascia 12-18 anni dall’obbligo di Green pass per i mezzi pubblici. «In emergenza si fanno decreti giusti, ma le decisioni emergenziali possono avere qualche imperfezione. Se si correggono, è segno di lungimiranza». Ma in una settimana il governo non ha trovato il tempo di rispondere.

Ultimo aggiornamento: 18:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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