A parziale scusante, o se si preferisce giustificazione, c’è il periodo. Siamo in agosto, anche se le aziende non sono ancora chiuse per ferie. Il traffico è leggermente calato perfino sulla Pontebbana, la strada più intasata di tutte. Ma è una scusante solo parziale, perché in realtà anche a luglio il quadro era lo stesso. Allora si diceva che gli automobilisti non avessero ancora imparato a conoscere la costosa novità inaugurata a Pordenone. Eppure di cartelli - enormi, pure contestati per la nota vicenda della doppia lingua - ce ne sono eccome. Ma la nuova Bretella Sud resta ogni giorno semi-deserta.
LA RICOGNIZIONE
Bastano venti minuti di osservazione continua, per rendersi conto che qualcosa ancora non va.
LO STUDIO
È solo questione di abitudine, come replicano - in difesa - dalla Regione, oppure c’è qualcosa di sbagliato? I sostenitori della seconda ipotesi potrebbero riportare alla luce un vecchio studio, che in realtà gettava ombre sull’utilità della Bretella Sud già diversi anni fa. Le conclusioni, che sono ancora chiuse in un cassetto del Comune di Pordenone, erano secche: la realizzazione della circonvallazione dall’Interporto alla Pontebbana, secondo gli esperti, avrebbe sgravato le strade cittadine solo per un misero 16 per cento. Poco, in relazione al costo esorbitante dei 2,4 chilometri inaugurati a fine giugno da Regione e Autovie dopo una quindicina d’anni tra cantieri e intoppi.
IL FUTURO
È sempre più evidente, quindi, che da sola la Bretella Sud non possa bastare. In poche parole, le auto e i camion continuano a fare lo stesso “giro”, quello che da decenni prevede lo sbocco sulla rotonda di Pian di Pan. Saranno fondamentali due opere: da un lato il nuovo ponte sul Meduna, di cui si parla nell’articolo in basso; dall’altro la realizzazione della seconda bretella, quella dall’Interporto alla zona industriale di Vallenoncello. Altrimenti si potranno mettere tutti i cartelli del mondo, ma se una strada non conviene, non conviene.