Anziani sempre più numerosi ma anche poveri, cresce il numero di badanti "in nero". Pesa il carovita

Dopo anni di crescita continua, le collaboratrici domestiche regolarizzate sono in netto calo: pesano il carovita e l’aumento delle retribuzioni in busta

Lunedì 28 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Anziani sempre più numerosi ma anche poveri, cresce il numero di badanti "in nero". Pesa il carovita

La popolazione anziana aumenta e le badanti calano, almeno quelle con contratto regolare: -5,5% quest’anno, cioè mille in meno.

Una riduzione un po’ più contenuta che nel resto d’Italia, dove la contrazione è stata del 7,9%, ma sicuramente un trend del tutto nuovo.


I NUMERI
A suonare la campanella di allerta è la Gallas Group, la società friulana per il lavoro domestico gestita dai fratelli Alberto e Lorenzo Gallas, leader nel settore nel Nord e Centro Italia. «Alle nostre agenzie le richieste per colf e badanti sono rimaste stabili - spiega Alberto Gallas - ma in effetti il dato nazionale parla chiaro. Posso dire che di certo il fabbisogno delle famiglie non è diminuito, anzi – prosegue l’imprenditore - ma alcune dinamiche stanno influendo sul numero di contratti e le relative regolarizzazioni». Chiarito che il problema non sta in un minor numero di anziani da accudire – in Italia gli over 65 rappresentano il 25% della popolazione e in Friuli Venezia Giulia la percentuale nel 2022 era addirittura del 26,7% -, i motivi di questa tendenza manifestatasi con cifre importanti nel 2023 stanno altrove e per gli imprenditori del settore sono molteplici: pandemia, inflazione, aumento del costo dei contratti a fronte di limitata deducibilità. Una prima motivazione la rintracciano, infatti, nelle conseguenze generate dalla pandemia. «La decrescita arriva dopo tre anni caratterizzati dal Covid, nei quali le badanti, anche coloro che lavoravano non in regola, sono state regolarizzate per bypassare le limitazioni ai movimenti dovute al virus», illustrano dalla Gallas. I numeri confermano la lettura: «Fra il 2020 e il 2021 c’è stato un boom di nuovi contratti che in parte, a fine emergenza, sono stati chiusi per tornare, in piccola percentuale, nella sfera del sommerso». Sul calo delle badanti regolarizzate, dunque, potrebbe incidere una quota di lavoro “in nero”, il quale, sottolineano dalla società friulana, «rappresenta non solo una cattiva abitudine da estirpare ma anche un rischio potenziale per le famiglie, che si ritrovano in casa personale spesso senza la necessaria esperienza». 


IL PORTAFOGLIO
Ma non è solo questione di “nero”. A incidere significativamente, infatti, sembra essere la congiuntura economica che in questi mesi sta dispiegando i suoi effetti non solo nel carrello della spesa e sui mutui. Dall’osservatorio Gallas, infatti, si verifica che l’inflazione ha bruciato una parte consistente del potere d’acquisto di molte famiglie in regione e in Italia e, di conseguenza, alcune hanno dovuto ridurre le spese, tra le quali quelle per le collaboratrici familiari. Chi si occupa del settore, inoltre, nella lettura del fenomeno non trascura l’aumento delle retribuzioni per le lavoratrici, che «forse ha disincentivato, in parte, il mercato delle assunzioni». A ciò s’aggiunge il fatto che «il bonus promesso più volte dal Governo non è ancora stato erogato e la mancanza di agevolazioni fiscali influisce in maniera considerevole». La deduzione è che «senza un intervento diretto – sostengono Alberto e Lorenzo Gallas – l’intero settore potrebbe subire ulteriori conseguenze negative». L’analisi generale si attaglia perfettamente anche al Fvg. «Se, infatti, è vero che i dati dei tre anni precedenti erano stati in qualche modo viziati dall’emergenza pandemica, che aveva contribuito ad accrescere le assunzioni – riflette Alberto Gallas -, ora l’aumento generale dei prezzi e anche l’incremento in busta paga per le badanti sono fattori che hanno in parte destabilizzato il settore. Servono interventi rapidi per aiutare le famiglie che vogliono assumere, altrimenti in futuro il calo potrebbe essere ancora più marcato». 

Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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