SAN VITO - Una coppia della provincia di Ragusa è stata rinviata a giudizio per una presunta circonvenzione di incapace.
Le accuse
Sono contestati due bonifici eseguiti dal conto postale della vittima per un totale di 157mila euro. I due imputati hanno negato ogni responsabilità spiegando che l'anziano era d'accordo per i pagamenti a favore di Siena Npl, la società incaricata di riscuotere crediti deteriorati o inesigibili da parte di Monte dei Paschi di Siena. Secondo la ricostruzione dell'accusa, i coniugi siciliani avevano raggiunto un accordo per il pagamento di 160mila euro attraverso un terzo esecutore, cioè il compaesano che risiedeva a San Vito al Tagliamento, che nulla aveva a che fare con il mutuo acceso da Moscato e Segreto. La Procura ritiene che l'anziano sia stato indotto a trasferirsi a Vittoria, dove sarebbe rimasto sotto il controllo degli imputati. Tra novembre e dicembre 2019 la vittima sarebbe stata spinta a effettuare rimborsi di buoni postali e polizze vita per quasi 120mila euro. Il 21 febbraio 2020 l'utraottantenne sarebbe stato accompagnato in Posta a San Vito per disporre il bonifico da 154mila euro a Siena Npl, i successivi 3mila euro sono stati versati con un'operazione online.
Il sequestro
Dal gip Monica Biasutti la Procura aveva ottenuto in fase di indagine un sequestro preventivo equivalente alla somma oggetto dell'ipotesi di circonvenzione di incapace. In udienza preliminare è stato chiesto al giudice di revocare il provvedimento, in quanto nell'ambito di una causa civile instaurata a Ragusa, dove all'uomo è stato nominato un nuovo amministratore di sostegno, è stato ottenuto un sequestro conservativo nei confronti dei due coniugi. Al momento il sequestro "pordenonese" resta in vigore.