Taxi gratis per chi ha bevuto troppo? Il prof Maggi: «Paghiamogli direttamente l'hotel»

Martedì 8 Agosto 2023 di Andrea Maggi
Taxi gratis per chi ha bevuto troppo? Il prof Maggi: «Paghiamogli direttamente l'hotel»

Andrea Maggi, il professore de Il Collegio, docu-reality di Rai 2, nella sua rubrica sul Gazzettino commenta l'iniziativa di accompagnare a casa in taxi, gratis, i giovani che hanno esagerato con l’alcol in discoteca evitando che si mettano alla guida in condizioni pericolose per sé e per gli altri. Ecco cosa ne pensa Maggi.

Forse non tutti sanno che la parola taxi viene da Tasso.

Torquato Tasso, quello della Gerusalemme liberata. La sua famiglia per molto tempo mantenne il monopolio dei trasporti postali in tutta Europa. Per questo chi voleva spostare le proprie merci doveva affidarsi ai Tasso. Che poi non mi si dica che la letteratura non ti porta da nessuna parte. Dai taxi per le merci a quelli che per le persone il passo è breve. Comunque sia, il taxi lo devi pagare, perché è un servizio. Oggi siamo arrivati ai taxi per chi va a fare serata, beve come una spugna e non può mettersi al volante. Ma in questo caso lo sbronzo in questione non paga, perché a pagare è Pantalone. Perché, allora, invece di un taxi, non pagargli una camera d'albergo? Diciamo un quattro stelle? Mica puoi farlo dormire in una topaia, no? Con colazione, s'intende. Lo stomaco in subbuglio al mattino ha bisogno di un po' di coccole. Come a dire: ti sei sbronzato in discoteca, come minimo hai speso di tasca tua un centinaio di euro, se non di più? Tranquillo, il contribuente ti paga il taxi per tornare a casa. C'è qualcosa di assai poco educativo in questo progetto sperimentale, nato, ça va sans dire, da un consulto con influencer e content creator. Perché invece non obbligare chi si sbronza a tornare a casa in taxi, ma addebitando la spesa del trasporto sul suo conto? Ha già speso un patrimonio per ridursi in quello stato; che si paghi anche il taxi. Così la prossima volta magari ci pensa due volte, prima di alzare troppo il gomito. Così, per regalarvi una proposta anche se non mi avete invitato a quel brain storming. Ma non me la sono presa, tranquilli. Al di là del tentativo - un po' goffo - di contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, che di per sé è un problema molto serio, ciò che sembra essere stata messa da parte è proprio la prevenzione. Nei paesi UE alcol e sigarette sono i principali fattori di rischio per la salute. Non lo dico io, ma l'ultima edizione del report Health at a glance: Europe, che analizza lo stato di salute nei paesi europei. Riguardo all'abuso di alcol, gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanità reperibili in rete riportano che in Italia sono un milione e 370 mila i consumatori a rischio tra gli 11 e i 25 anni che eccedono su base quotidiana, di cui 620.000 sono minori. Il punto è che negli ultimi tre anni il focus della prevenzione tra gli studenti a scuola è stato rivolto principalmente al contrasto delle patologie seguite ai lockdown, dai casi sempre più frequenti di depressione ai disturbi alimentari a quelli socio-relazionali, come il bullismo e il cyberbullismo. Ma si parla sempre meno di prevenzione contro l'abuso di alcol e fumo in termini di educazione alla salute e di adozione di corretti stili di vita. Lascia un po' perplessi che per ragionare su problematiche che riguardano i giovani, ancora una volta ci si sia dimenticati degli insegnanti. Ben vengano i suggerimenti di influencer e di content creator, per carità. Ma forse anche noi, che con i giovani abbiamo a che fare tutti i giorni, in qualche modo potremmo contribuire. Basta chiedere.

Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 07:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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