Padova. Trapianti, l'intesa con Siena: l'eccellenza di formazione e ricerca sarà condivisa

Il direttore generale Dal Ben: «Un vero e proprio gemellaggio, perché l'evoluzione tecnologica beneficia del dialogo»

Sabato 17 Giugno 2023 di Nicoletta Cozza
firma protocollo d'intesa

PADOVA - La collaborazione è iniziata da 12 mesi, tanto che per esempio dallo stesso donatore sono stati prelevati più organi, impiantati poi in parte a Padova e a Siena. Ma anche il confronto sulle procedure chirurgiche è in atto da tempo fra due eccellenze del settore a livello nazionale, tanto che rispettivi centri sono entrambi tra i primi 9 nella speciale classifica italiana. Una sinergia consolidata, quindi, che ha visto pure giovani professionisti padovani trascorrere periodi di formazione in Toscana e che adesso è stata messa "nero su bianco". L'Azienda Ospedale Università Padova e quella Ospedaliero Universitaria Senese, infatti, ieri all'ombra del Santo hanno siglato un protocollo d'intesa appunto sui trapianti di cuore e polmone che sancisce la collaborazione su formazione, buone pratiche e ricerca, propedeutico anche alla concretizzazione di due ambiziosi progetti a cui entrambe stanno lavorando, che sono lo xenotrapianto e il cuore artificiale.

E la prospettiva adesso è di coinvolgere altre realtà importanti.

Il documento

I due fiori all'occhiello della sanità italiana, dunque, si erano già confrontati un anno fa nel capoluogo toscano durante un summit in cui erano state illustrate le rispettive esperienze, mentre ieri e l'altro ieri all'ombra del Santo si è tenuto un workshop dal titolo "Programmi di trapianto di cuore e polmone a confronto", durante il quale sono stati analizzati i risultati ottenuti in questi 12 mesi, nell'ottica di considerare la sinergia come fattore di miglioramento. E alla fine è avvenuta la firma in calce all'accordo, siglata dai due direttori generali, Giuseppe Dal Ben e Antonio Barretta, alla presenza di un testimone autorevole: Massimo Cardillo, numero uno del Centro Nazionale Trapianti. Protagonisti assoluti di questo scambio ad altissimo livello da un lato i professori Gino Gerosa e Federico Rea, rispettivamente direttore dell'UOC della Cardiochirurgia e del Dipartimento di Chirurgia patavini, e dall'altro gli omologhi Massimo Maccherini, responsabile del programma trapianto di cuore, e Luca Luzzi, che coordina quello del polmone nella città del Palio. Per quanto riguarda le attività di ricerca e sperimentazione clinica condivisa, il protocollo prevede che le due aziende ospedaliere perseguano lo standard più elevato possibile nell'ambito delle tecniche chirurgiche trapiantologiche e di quelle per la conservazione degli organi da impiantare; accrescano la capacità di attrazione di risorse e di partecipazione a reti o partnership e gruppi di ricerca di livello nazionale e internazionale; promuovano attività di ricerca, sviluppo e innovazione producendo anche articoli e pubblicazioni scientifiche in sinergia.

Gli obiettivi

«Questo - ha osservato Dal Ben - è un vero e proprio gemellaggio con Siena sul tema dei trapianti. Si tratta di due delle migliori realtà a livello nazionale. La crescita delle competenze scientifiche e professionali, e l'evoluzione delle soluzioni tecnologiche e organizzative, non possono che beneficiare del dialogo e della continua comparazione tra singole esperienze e iniziative». «Siena - ha aggiunto Barretta - è il punto di riferimento della Toscana per i trapianti di cuore e polmone e pertanto dalle nostre parti non avevamo un interlocutore con cui confrontarci per ragionare in termini di progettualità comuni o scambio di buone pratiche, e quindi abbiamo scelto il meglio, cioè Padova, che ha accolto la proposta. Abbiamo attivato anche uno scambio di professionisti perchè i programmi riguardanti i trapianti vanno "alimentati": è una missione e i giovani devono essere incentivati. Poi, sono in atto progetti di ricerca comune, e la città del Santo, come ha dimostrato di recente il professor Gerosa trapiantando con successo un cuore morto da 20 minuti, può sfondare i limiti a cui è arrivata oggi la Scienza, per dare risposte nuove e per aumentare i trapianti, dato che in Italia ci sono 8mila persone in attesa di un organo. Il protocollo poi prevede un percorso futuro di inclusione di altre realtà: la competizione non fa il bene del paziente, mentre con la collaborazione si danno risposte migliori di qualità e quantità». «È un progetto innovativo - ha detto Cardillo - un'iniziativa che presto verrà estesa ad altre aziende e che può portare solo benefici perchè il trapianto è un "motore", un acceleratore di buone pratiche all'interno di un ospedale».

Gli specialisti

Soddisfazione per la sottoscrizione del protocollo hanno poi esternato i due chirurghi che operano a Padova, entrambi luminari a livello mondiale dei trapianti. «Tra colleghi che fanno lo stesso lavoro ci si scambiano idee - ha evidenziato Rea - e ci si confronta sul modello organizzativo che, unito alla parte assistenziale, crea opportunità diverse. E in questo ambito rientra pure la gestione dei costi, con i professionisti che possono dialogare pure sulla gestione delle risorse». E Gerosa ha proseguito dicendo: «Si può fare di più e meglio e in un Paese come il nostro, governato da campanili e Comuni, la possibilità di fare rete diventa importante. Non parliamo, quindi, solo della condivisione di modelli organizzativi, ma dell'identificazione di obiettivi comuni da perseguire insieme. Ci sono un paio di progetti interessanti che, mettendo insieme Padova e Siena, ci permetteranno di velocizzare il punto di arrivo».

Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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