PADOVA - È stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova il primo trapianto di cuore da un organo che aveva cessato ogni attività elettrica da 20 minuti. In passato era accaduto che fossero stati eseguiti trapianti con cuore '"fermo" da pochi minuti. Ma la legge italiana, in questi casi, prescrive che il prelievo da cadavere possa avvenire solo quando il cuore ha cessato l'attività da almeno 20 minuti. «Per primi al mondo - ha detto Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia padovana - abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da 20 minuti».
Il donatore era un uomo colpito da "morte cardiaca", con contestuali, irreversibili danni cerebrali, da rendere vano ogni accanimento terapeutico.
«Ancora una volta è la sanità del Veneto a varcare una nuova frontiera della medicina - sono le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia - Da oggi la cardiochirurgia non sarà più come prima, perché si apre una prospettiva che può ridare speranza a tanti malati che attendono un trapianto di cuore. Lo dobbiamo, con gratitudine, all’intera Azienda Ospedale Università di Padova, al professor Gino Gerosa e alla sua equipe e al dott. Paolo Zanatta, direttore dell’Anestesia e Rianimazione del Ca’ Foncello, che ha eseguito il prelievo dell’organo. Straordinari professionisti, ai quali vanno i nostri orgogliosi complimenti».
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