Chi paga per la baby sposa? Il sindaco: «Si può arrivare a 1 milione, qui si fallisce». A rischio anche Malo, nel Vicentino

La cooperativa che ha in affidamento la ragazzina e che mantiene anche la madre ha chiesto alla città murata di pagare i debiti e il tribunale ha avallato. "Ma c'è un errore, non sono residenti da noi" dice Pierobon. E calcolando anche la bimba il nucleo, fino ai 18 anni della madre, può costare un occhio

Venerdì 8 Aprile 2022 di Michelangelo Cecchetto
L'accampamento della famiglia Sinti
10

CITTADELLA - Discusso ed approvato in consiglio comunale di Cittadella riunitosi mercoledì a porte chiuse per questa decisione, scontata, per la massima tutela degli interessati e per disposizione del tribunale, il debito fuori bilancio di 80mila euro relativo al pagamento delle spese sostenute dalla cooperativa che ha in affidamento la ragazzina nomade diventata mamma nel 2019. Il papà, anch'esso nomade al tempo di 33 anni, con rito abbreviato ha patteggiato la pena di 5 anni. I due erano sposati secondo gli usi sinti.

LA SCELTA
Decisione dovuta vista la situazione giudiziaria in atto, con il Comune che ha avviato una battaglia legale non ritenendo corretta l'applicazione della legge che pone le spese a carico dell'amministrazione dove risiede il minore. In questo caso Malo in provincia di Vicenza. Al momento del fatto la famiglia della ragazzina, che si sposta autonomamente, era a Tezze sul Brenta, sempre in provincia di Vicenza.

«Tralascio il delicatissimo e complesso caso sociale. Non si dovrebbe permettere che minori vivano in quelle condizioni e non c'è giustificazione culturale per quello che è accaduto alla ragazzina - premette al termine della seduta il sindaco Luca Pierobon -. C'è bisogno di un intervento legislativo nazionale per modificare la norma. Cittadella solo perchè è sede di ospedale deve sopportare la spesa che fino al compimento dei 18 anni rischia di arrivare a 500 mila euro e se inserita anche la bambina siamo ad 1 milione. Rischiamo il fallimento, oppure si dovranno aumentare le tasse o ridurre servizi e manifestazioni.

Il problema in questo caso di Cittadella vale per tutte le amministrazioni. Ancor peggio per Malo».

IL CALCOLO
La somma copre fino ad aprile del 2021. «La ragazzina non ha mai dimorato a Cittadella, è stata per qualche giorno ricoverata in ospedale come dimostrano vari documenti. Qualcuno ha indicato Cittadella come residenza, vogliamo capire come mai e se c'è un errore chi ha sbagliato ne risponderà». Una vera e propria tegola si è abbattuta sulle casse comunali che devono far fronte ai rincari delle spese energetiche ed alle nuove necessità sociali della pandemia. Il Tribunale dei minori di Venezia aveva indicato la residenza corretta, Malo. Dopo qualche giorno però il cambiamento e l'inserimento di Cittadella. Per Palazzo Mantegna una decisione inspiegabile. La cooperativa creditrice ha fatto causa al Comune ed il Tribunale di Padova le ha dato ragione. A nulla è valsa la documentazione relativa alla residenza. Il Comune ha ricorso in appello e la decisione, dopo l'estate. «Non è un debito del Comune di Cittadella - ribadisce Pierobon -. Questi soldi non spetta a noi pagarli e nel caso di condanna, aggiungendosi altri 100mila euro da aprile 2021 ad aprile 2022, sarà inevitabile tagliare capitoli di servizi ed attività per recuperare i soldi».
 

Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 10:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci