Sposa 13enne, il tribunale ordina al Comune di pagare 80mila euro per l'assistenza a lei e mamma

Cittadella non intende saldare il conto perché secondo il municipio c'è un errore formale: la famiglia nomade non risiede nella città murata, ma in un Comune vicentino

Martedì 5 Aprile 2022 di Michelangelo Cecchetto
L'accampamento della famiglia nomade
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CITTADELLA - La delicata vicenda ebbe una vasta eco a livello nazionale circa tre anni fa. É quella che ha visto L.C., un sinti al tempo 33enne, sposare una ragazzina nomade 13enne diventata poi mamma. Il Tribunale di Padova ha emesso nei confronti dell'uomo un verdetto di colpevolezza per violenza sessuale con minore. L'uomo patteggiò cinque anni di reclusione. Oggi è proprio lo strascico di questa dolorosa vicenda a ricadere sul Comune, chiamato a sostenere le spese di assistenza della minore, affidata, dopo il ricovero ospedaliero per pochi giorni nella città murata, ad una struttura protetta che la seguirà fino al raggiungimento della maggiore età. In concreto al Comune è stato assegnato l'onere di pagare le spese di mamma e figlia che ammontano, fino alla metà del 2021, a circa 80 mila euro.

Una somma ingente che per le norme amministrative rappresenta un debito fuori bilancio. Come tale deve essere riconosciuto attraverso l'approvazione del Consiglio comunale. Avverrà nel corso della seduta convocata domani sera a Villa Rina.

LA RISERVATEZZA
Data la riservatezza delle informazioni trattate, come prevede la normativa, la discussione del punto, all'ordine del giorno è il settimo, avverrà tra i soli consiglieri. Fuori dalla sala gli assessori, il pubblico e ci sarà la sospensione anche della diretta streaming. Questo al fine di dare la massima tutela alla giovane mamma sul cui sostegno nessuno è contrario, certo, ma quello che sconcerta l'amministrazione cittadellese guidata da Luca Pierobon che sul fatto non può rilasciare nessun commento, è il motivo per il quale le spese assistenziali sono attribuite al Comune di Cittadella. Sì perché, stando alla legge, la competenza è del Comune di residenza della giovane. Risulta essere di fatto un Comune vicentino, diverso da quello, sempre della provincia berica, dove la carovana della famiglia si trovava al momento in cui il fatto è stato reso noto. Il Tribunale dei minori ha ordinato al Comune il pagamento dell'assistenza. É stata fatta opposizione, l'amministrazione ha perso, ma ha ricorso in appello, decisa ad esperire, fosse il caso, tutti e tre i gradi di giudizio. Stando alla situazione attuale si deve pagare e condizione necessaria è quella di riconoscere questa cifra che diventa un debito fuori bilancio perché non preventivato.

ERRORE FORMALE
Con tutta probabilità l'addebito a Cittadella è dovuto al fatto che la vicenda è emersa quando la giovane era ricoverata all'ospedale della città murata. Forse si è ritenuto fosse residente a Cittadella. Un errore formale che rischia però di pesare non poco nella finanza cittadina che, come quelle di tutti gli enti, è fortemente messa alla prova dai rincari a cominciare da quelli relativi alle spese energetiche. La famiglia della ragazzina vive per conto proprio, ha in totale undici figli. Vive spostandosi lungo l'asse del fiume Brenta tra le municipalità di Cittadella e Fontaniva, e quelle vicentine di Tezze sul Brenta e Pozzoleone. Genitori ed alcuni figli vivono di lavoretti saltuari e solidarietà. In principio i genitori avevano avallato la relazione tra la loro figlioletta e l'adulto: ora tutti i contatti si sono interrotti e i rapporti sono diventati molto tesi. Un amore che al tempo veniva considerato normale, rientrando negli usi e costumi della comunità sinti.

Il caso di Cittadella nelle lettere al direttore del 26 ottobre 2019.

Ultimo aggiornamento: 18:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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