PADOVA - Quello dei saldi estivi è un bilancio fatto di luci e di ombre. Anche se in parecchie vetrine continuano a restare i cartellini con i prezzi scontati, da giovedì scorso sono ufficialmente terminati i saldi del periodo estivo. Saldi che, a quanto pare, non hanno accontentato tutti. A fare un bilancio tutto sommato positivo è, per esempio, l'Ascom. «Rispetto all'anno scorso - ha spiegato ieri Riccardo Capitanio che è vicepresidente nazionale di Federmoda Confcommercio - abbiamo registrato un incremento delle vendite di circa il 10% e questo è sicuramente un dato positivo».
«Meno positivo è il fatto che, mediamente, nei nostri magazzini è rimasto il 20% di merce invenduta - ha aggiunto - rispetto al passato, infatti, in previsione di vendite importanti, i negozianti hanno acquistato un maggior numero di capi di abbigliamento. È andata, però, diversamente e quindi abbiamo fatto magazzino».
Le spese
Stando ai numeri forniti dall'associazione di categoria, il segno più si registra per quel che riguarda le persone che sono entrate nei negozi di città e provincia (+2%) e la percentuale di chi, una volta entrato in un punto vendita, ha fatto acquisti (+10%). Passando ai prodotti più acquistati, per quel che riguarda gli uomini le più gettonate sono state le T-shirt, le polo e le camicie. In cima agli acquisti delle donne ci sono, invece vestiti, camicie e accessori. La spesa media dei padovani per i saldi che sono terminati l'altro giorno è stata di circa 200 euro (l'anno scorso non si è andati oltre i 180 euro). «Tirando le somme sui saldi - ha concluso Capitanio - direi che, vista la situazione complessiva, non possiamo lamentarci. Infatti se le percentuali di sviluppo possono averci lasciato un po' di amaro in bocca, va però detto che chi è entrato nei punti vendita ha acquistato.
Il peso del caro vita
Punta, invece il dito contro il caro vita, Confesercenti. «L'inflazione si è fatta sentire, eccome - ha commentato, infatti Linda Ghiraldo, presidente Fismo - soprattutto durante questi saldi estivi, abbiamo avuto la netta sensazione che il caro stia influendo in maniera molto pesante anche sugli acquisti dei padovani. La gente sta moto attenta a spendere e, anche con i prezzi scontati, fa fatica a fare acquisti».
«La tendenza ormai è quella di acquistare più che altro prodotti di qualità che possano durare nel tempo - ha aggiunto la rappresentante dell'associazione di categoria - Per il resto si sta molto attenti. A rendere tutto più difficile c'è stato il grande caldo di luglio che, soprattutto in centro storico, ha fatto diminuire in maniera drastica il numero dei nostri clienti».
«A contribuire a questi "saldi con il rallentatore" - ha concluso - c'è stato anche un altro fattore. Questa, dopo 3 anni di restrizioni, è stata la prima estate di vera libertà per il turismo. Di conseguenza, in tanti hanno preferito rinunciare a una camicetta o ad un paio di scarpe e utilizzare quei soldi per farsi qualche giorno di ferie in più».