PADOVA - Le urla, il sangue, la paura.
L'AGGRESSIONE
Era circa l'2.30 quando la vittima, dopo una lunga giornata di lavoro in centro, stava facendo ritorno a casa da sola verso la stazione. Da subito, ha notato di essere seguita, ma in quel momento deserto, non ha avuto modo di chiedere aiuto. Tenendo il cellulare stretto nella mano pronta a chiamare il 113 in caso di emergenza, ha accelerato il passo nel tentativo di sfuggire ai suoi inseguitori.
Tuttavia, i tre aggressori non hanno mai perso di vista la donna. Si sono avvicinati sempre di più, fino a quando, nei pressi di un cantiere, uno di loro l'ha aggredita alle spalle, facendola cadere a terra. In un attimo, hanno strappato il cellulare dalla sua mano e con violenza le hanno portato via la borsa che stringeva con tutte le sue forze.
L'INSEGUIMENTO
Le grida di aiuto della vittima hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti che hanno prontamente chiamato il 113. Le Volanti della polizia sono giunte tempestivamente sul luogo dell'aggressione, grazie alle informazioni fornite dai testimoni e alle descrizioni della donna.
I tre aggressori sono stati individuati rapidamente e arrestati. Il primo è stato notato dagli agenti in via Trieste e dopo un breve inseguimento è stato bloccato in una via limitrofa, mentre gli altri due sono stati rintracciati e fermati sempre tra via trieste e piazza De Gasperi. Tutti e tre erano in possesso del bottino rubato alla vittima.
I SOCCORSI
Si tratta di un italiano di 42 anni con precedenti penali e con il divieto di ritorno a Padova, e di due marocchini di circa trent'anni, anch'essi con precedenti specifici e senza fissa dimora.
La donna è stata assistita sul posto dal personale del 118 e successivamente ha sporto denuncia presso gli uffici della Questura. Fortunatamente, tutto ciò che le era stato sottratto dai tre aggressori, inclusi denaro ed effetti personali, le è stato restituito.