PADOVA - Trentaquattro migranti ospitati a Monselice (Padova) sono stati accusati di sequestro di persona. I fatti risalgono allo scorso 11 novembre quando un gruppo di migranti avevano inscenato una protesta per approfittare della visita di alcuni dirigenti della prefettura per chiedere il rilascio dei documenti.
Da quanto è emerso in questi giorni il gruppo si sarebbero "barricato" nell'ufficio della vicepresidente della cooperativa che gestisce la struttura impedendole di uscire dalla stanza per ben sette ore nonostante la presenza di carabinieri. Per 11 di loro è stata revocata la misura d'accoglienza, per 3 (per i quali è stato aperto un fascicolo in Procura) è stato imposto l'obbligo di firma dai carabinieri e il divieto di ingresso nel territorio comunale.
Da quanto è emerso in questi giorni il gruppo si sarebbero "barricato" nell'ufficio della vicepresidente della cooperativa che gestisce la struttura impedendole di uscire dalla stanza per ben sette ore nonostante la presenza di carabinieri. Per 11 di loro è stata revocata la misura d'accoglienza, per 3 (per i quali è stato aperto un fascicolo in Procura) è stato imposto l'obbligo di firma dai carabinieri e il divieto di ingresso nel territorio comunale.