Giovannina, la "nonna tifosa" ogni domenica in trasferta per seguire la squadra del nipote

Mercoledì 22 Dicembre 2021 di Giovanni Pellecchia
Giovannina Libralon, la "nonna tifosa"

PADOVA - Il calcio (e lo sport più in generale), a maggior ragione se di tipo dilettantistico, è vissuto soprattutto con romanticismo e passione. Tanta passione. Da parte degli stessi giocatori, dei dirigenti (per lo più volontari) e dei tifosi. Che sono, peraltro, per lo più amici o parenti dei giocatori protagonisti in campo: fratelli e sorelle, compagni e fidanzate, padri e madri, nonni... Ed è proprio una grande, infinita passione quella che ogni domenica spinge la signora Giovannina Libralon, 87 anni, sia in casa che in trasferta, sia che ci sia il sole, come la pioggia o il freddo pungente (proprio come domenica scorsa, quando tra Padova e provincia le temperature si aggiravano intorno o erano perfino al di sotto degli zero gradi), a seguire l'Usd Gianesini, la storica società padovana della Parrocchia San Giuseppe, quest'anno nel girone M di Seconda categoria. 

SOSTENITRICE STORICA

Da ormai quattro stagioni (è approdato nel 2018) vi milita anche Enrico Zoccarato: centrocampista avanzato classe '95, che gioca alle spalle delle punte (il suo mito è l'ex milanista Kakà) e nipote, appunto, di nonna Giovannina. A lei, “la più grande e tifosa della storia gialloverde e forse del calcio intero” come la definisce la società gialloverde attualmente presieduta da Ruben Verdi, ha dedicato proprio in questi giorni un post persino la pagina Facebook “Romanzo Calcistico”. «Mi ha sempre seguito, fin da quando ho iniziato a giocare a 8 anni, da Pulcini, con l'Alta Padovana (l'ex Campodarsego, ndr) - specifica Enrico -: ormai è diventata una vera intenditrice». Ma da parte sua, prevale il sentimento della nonna o lo spirito da tifosa? «Sicuramente segue me, come accaduto anche nella esperienza precedente alla Curtarolese, ma poi finisce per affezionarsi alla squadra. Questa avventura al Gianesini (che disputa le proprie gare interne allo Stadio di via Pirandello a Caselle come già accaduto in passato sia a Mandriola che alla Guizza, ndr) per noi, famiglia che vive Campodarsego, finisce per essere di fatto sempre una trasferta.

Ogni domenica, così, la nonna si fa 15-20 chilometri: compreso l'ultimo periodo, nonostante io sia perfino infortunato. L'altro ieri a Perarolo di Vigonza, nella partita che fortunatamente si è conclusa con la nostra vittoria per 2-0, ho tifato accanto a lei in tribuna. Lei, del resto, si fa sempre sentire! Non entra mai in discorsi tecnici ma, oltre al tifo, è prodiga di complimenti quando giochiamo bene. Ormai, è diventata la nonna di tutti…».

PASSIONE PER LO SPORT

La signora Giovannina è anche (come tutta la famiglia) una grande tifosa rossonera: «Milanista purosangue - rivela  lei stessa -. Ormai sono vedova da venticinque anni, ma prima con mio marito qualche volta andavamo anche a San Siro a vedere la squadra. Ora, invece, non riesco neanche a vedere le partite in diretta alla tv: soffro troppo. Così accendo solo quando tutto è finito, per conoscere il risultato e vedere come è andata. Quando sarà, ho chiesto anche ai miei figli di essere seppellita con uno scudetto del Milan nella cassa!». Alla domenica aveva iniziato a seguire dapprima i suoi due figli: Roberto ed Andrea, quest'ultimo zio di Enrico Zoccarato (come pure suo fratello), a sua volta aveva giocato a calcio a livello dilettantistico. «Ora che i figli sono cresciuti, però, seguo i miei nipoti che adoro - aggiunge la signora Libralon -. Del resto, benché sia un po' vecchia, la domenica a parte la messa sono anche più libera: alle volte, per andare alla partita mi sembra perfino di avere più voglia di loro. Il tempo che fa? Non ci bado. Anzi, se non andassi allo stadio di sicuro starei più male! Alla squadra mi affeziono: ormai sono tutti come miei figli».

Nonna Giovannina, tra l'altro, prende sempre degli appunti e si annota tutto. «Il Milan, la Nazionale, lo sport in generale. Quest'estate ho seguito anche le Olimpiadi: scrivo le gare in programma ed annoto i nomi degli atleti; anche se, avendo fatto solo la quinta elementare come usava ai miei tempi e specie riguardo i nomi stranieri, sicuramente farò degli strafalcioni. E prendo appunti anche per la squadra del Gianesini: le partite che ha giocato, i gol fatti, la classifica. Per fortuna, ci siamo risollevati un po' in queste ultime gare dopo aver sofferto tanto all'inizio (la squadra allenata di Alessandro Barbato con con una rosa molto giovane aveva iniziato la stagione perdendo le prime tre gare ma è ora tre punti sopra la zona play out, ndr)». Ma con tutti questi appunti, e proprio dall'alto della sua esperienza, ha anche qualche consiglio da dare ai dirigenti o al tecnico? «Per carità, non mi permetterei mai. Io sono solo tifosa». 

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 09:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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