Padova. Migranti, a scuola e sul campo di calcio: adesso all'aeroporto Allegri sono in 90

Martedì 28 Novembre 2023 di Gabriele Pipia
Padova. Migranti, a scuola e sul campo di calcio: adesso all'aeroporto Allegri sono in 90

PADOVA - Gli sbarchi sono calati come sempre capita nella stagione fredda e intanto il turn-over tra entrate e uscite rimane costante. Sono circa novanta i migranti attualmente ospitati all’aeroporto Allegri, nel principale centro d’accoglienza della provincia di Padova.

Considerato che i posti complessivi nei container sono 96, significa che la situazione è sotto controllo e che tutti gli arrivi vengono assorbiti nelle strutture. 

A poco più di un mese dall’apertura delle nuove casette riscaldate è l’ex don Luca Favarin, in prima linea con la sua onlus Percorso Vita, a fare il punto della situazione. «Stiamo gestendo l’accoglienza con grande serenità e tutto funziona al meglio - spiega Favarin -. Abbiamo eseguite tutte le visite mediche grazie al supporto della Croce Rossa e dell’Ulss Euganea, abbiamo contattato le famiglie d’origine di questi ragazzi facendoci inviare dall’Africa i loro documenti e stiamo organizzando tutte le attività per gestire al meglio l’accoglienza. Quelli che abbiamo in gestione hanno principalmente tra i 13 e i 17 anni. Da gennaio andranno a scuola e intanto alcuni di loro hanno partecipato ad un torneo di calcio organizzato dall’associazione Quadrato Meticcio. Sono stati contentissimi». 

I NUMERI

La onlus Percorso Vita gestisce all’Allegri una cinquantina di posti e attualmente ospita quaranta minori e otto adulti. L’altra cooperativa in campo all’areroporto si chiama “La mia badante” e gestisce un’altra cinquantina di posti. 
I migranti giunti a Padova negli ultimi mesi dall’Africa sono perlopiù sotto i trent’anni. Provengono da diversi Paesi (ultimamente soprattutto dall’Eritrea) e alcuni portano i segni di percosse e ustioni subite durante il viaggio nel deserto e poi durante l’attraversata del Mediterraneo.

Attualmente gli arrivi sono mediamente una decina a settimana e i ragazzi vengono collocati all’Allegri o negli alloggi gestiti dalle cooperative in tutta la provincia, per un totale di 1.900 posti. Le casette dell’Allegri rimarranno sicuramente fino a gennaio e poi tutto dipenderà dalla situazione generale. Gli addetti ai lavori non si aspettano impennate di arrivi in pieno inverno ma sanno che potrebbero trovarsi a gestire una nuova emergenza in primavera. 

LO SCENARIO

Intervistato dal Gazzettino ad ottobre il prefetto di Padova Francesco Messina aveva spiegato: «Attualmente stiamo reggendo ma dobbiamo farci trovare pronti nel caso in cui ci sia un altro afflusso massimo. Mi sono rivolto al vescovo chiedendo disponibilità di spazi della Diocesi. Non so quali perché non spetta a me deciderlo e non posso mettere fretta al vescovo, ma mi ha detto che mi darà una risposta e io sono fiducioso. Padova ha gestito l’emergenza benissimo, una risposta positiva dalla Chiesa sarebbe la ciliegina sulla torta». È possibile che il tema torni di forte attualità appena sarà superata la stagione fredda. 
 

L’INCHIESTA

Nei mesi scorsi, intanto, aveva suscitato clamore l’inchiesta della Procura di Ferrara per presunte irregolarità nell’attività di diverse cooperative. Ora emerge che per dieci indagati il pm ha chiesto l’archiviazione. Non ci sono ancora novità, però, per quanto riguarda Marco Callegaro, presidente della cooperativa padovana “Un mondo di gioia” che in passato ha lavorato anche all’Allegri. È stato indagato per truffa e frode in pubbliche forniture in riferimento alla gestione dei migranti in Emilia e la sua coop aveva subito precisato: «La posizione di indagato assunta dal presidente non deriva certo da condotte attive od omissive alla stesso direttamente addebitabili, ma discende dal suo ruolo di legale rappresentante dell’ente». Ora lui e la stessa cooperativa attendono sviluppi. 

Ultimo aggiornamento: 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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