I migranti sono 1.900 tra città e provincia. L'allarme delle cooperative: «Non abbiamo più alloggi»

Martedì 26 Settembre 2023 di Gabriele Pipia
Luca Favarin con due collaboratori della sua cooperativa "Percorso Vita"

PADOVA - I primi sono arrivati domenica, gli ultimi ieri mattina. Sono venticinque i minorenni non accompagnati partiti dall’Africa, sbarcati a Lampedusa e accolti nelle ultime ore dalla onlus “Percorso vita” di Luca Favarin in una palazzina dell’aeroporto Allegri di Padova. Vanno a sommarsi ai circa trenta migranti maggiorenni ospitati dalla cooperativa “Un mondo di gioia” sempre all’Allegri. Intanto ieri ci sono stati nuovi arrivi anche alla palestra di Feriole di Selvazzano, dove i richiedenti asilo ospitati sono una trentina con un costante ricambio di uscite e nuovi ingressi. Qui, nel comune gestito dal commissario prefettizio dopo la caduta della giunta Rossi, il servizio d’accoglienza è previsto fino alla fine di questa settimana ma non è escluso che venga prorogato visto il perdurare dell’emergenza. 
 

I NUMERI
La prefettura sta gestendo la partita seguendo la linea della più totale riservatezza quindi non esistono numeri ufficiali ma solo sindaci e addetti ai lavori che tengono il polso della situazione. Nel mondo delle cooperative c’è un dato che circola con insistenza ed è quello dei migranti attualmente ospitati in provincia di Padova: sono circa 1.900, comprendendo ovviamente tutti quelli arrivati anche nelle ondate precedenti. Di questi 1.800 sono accolti nei vari alloggi delle cooperative e i restanti, attualmente poco meno di un centinaio, sono dislocati nei centri d’accoglienza tra Padova e Feriole. 
 

LE DIFFICOLTÁ
Il problema però sta nel fatto che gli alloggi (appartamenti, grandi case o agriturismi in disuso) sono tutti saturi. Per questo motivo le cooperative stanno correndo forsennatamente per trovare altri spazi dai privati o dai vari enti pubblici. «Siamo pieni e se il numero di arrivi continua ad aumentare diventerà tutto molto difficile - raccontano diversi addetti ai lavori -. Presto supereremo quota duemila migranti in provincia».
 

LE NECESSITÁ
Servono nuovi spazi ma intanto tra gli addetti ai lavori permane una certezza: la prefettura non sta pensando ad ampliare ulteriormente il centro d’accoglienza all’Allegri. L’obiettivo è continuare ad usare le palazzine di via Sorio come polmoni per l’accoglienza temporanea. Arrivi e partenze, arrivi e partenze, arrivi e partenze. Niente maxi hub
Luca Favarin, ex prete che ora gestisce in prima linea la palazzina per i minori all’Allegri, ieri ha pubblicato su Facebook una foto in cui è ritratto mentre parla ad un migrante che indossa la maglia di Valentino Rossi. «Molto spesso i ragazzetti “sputati” vivi dal mediterraneo arrivano con una piccola borsa di nylon che difendono fino allo stremo delle forze dalle onde del mare... chi sopravvive... - scrive Favarin -. Contiene una maglietta o un paio di pantaloncini, acquistati con gli ultimi risparmi prima di partire. Appena arrivati si fanno la doccia e la indossano orgogliosi e felici. È una maglietta tipicamente italiana, l’idolo sportivo di turno...indossata quasi a creare un passepartout di benevolenza nel paese di arrivo».
 

LE USCITE
«Per le prossime settimane sono previsti ancora diversi arrivi mentre gli sbarchi dovrebbero poi calare ad autunno inoltrato per azzerarsi durante l’inverno» prevedono gli addetti delle coop padovane. Gli stessi operatori del settore, intanto, raccontano che sono costanti anche le uscite. «Molti ragazzi arrivano ma hanno già contatti per andarsene altrove e vedono Padova solo come uno scalo di passaggio - spiegano -. Dei migranti arrivati ad agosto un 40% è già ripartito. Spesso vanno a Milano puntando a raggiungere soprattutto Francia, Olanda e Germania». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci