Tragedia della Marmolada, parla il fratello e cognato delle vittime: «Vogliamo la verità per Erica e Davide»

Lunedì 3 Luglio 2023 di Michelangelo Cecchetto
Erica e Davide

CITTADELLA  «Personalmente mi oppongo all’archiviazione della tragedia per “imprevedibilità”, spero di poter fare fronte comune con gli altri parenti delle vittime. Il papà di Erica la pensa come me. Certamente nessuno ci ridarà i nostri cari, la tragedia c’è e rimane tale, ma non voglio che altre persone si trovino nella nostra situazione e che la differenza sia data dal fatto che ci siano o meno delle persone quando avvengono i distacchi in quota. In Italia non si può intervenire solo dopo i lutti». Luca Miotti, 53 anni, è il fratello di Davide, che esattamente un anno fa morì assieme alla moglie Erica Campagnaro mentre stavano rientrando dall’ascesa sulla Marmolada assieme a un’altra coppia.

Avevano 51 e 44 anni. Lui titolare di un negozio di articoli da montagna professionali e guida alpina del Cai, lei impiegata amministrativa in un importante studio di consulenza del lavoro. Entrambi di Cittadella, dove abitavano con i figli Karen di 24 anni ed Ettore di 17.

L’IMPEGNO

Luca sabato sera è stato all’incontro pubblico a Canazei dove c’era anche Reinhold Messner e oggi sarà alla commemorazione assieme ai nipoti e ai parenti. Sta raccogliendo in modo minuzioso e preciso documenti di vario genere, anche di tempi ampiamente precedenti quel maledetto 3 luglio del 2022, nei quali esperti del settore avevano indicato la pericolosità del ghiacciaio. «Nessuno ha fatto nulla. Come si può trovare conforto e serenità – chiede l’uomo – per una tragedia prevedibile che viene però letta in altri modi, come indicato nell’archiviazione?». Viene naturale chiedergli se il fratello Davide, da sempre appassionato di montagna e che quella domenica era in rientro perché asceso nelle prime ore della giornata, non si sarebbe potuto accorgere del pericolo. «Guide alpine (e tra gli 11 morti ne è mancata un’altra) ed escursionisti non possono sapere che cosa succede sotto la superficie del ghiaccio. Non sono dei subacquei – spiega Luca –. Chi non ha fatto i monitoraggi? Le strutture della Provincia autonoma di Trento hanno fatto indagini specifiche sul ghiaccio a rischio crollo? Qualche coscienza deve farsi qualche domanda. C’è uno studio glaciologico preciso che probabilmente non si è valutato».

LE CONTESTAZIONI

In un video di una conferenza sullo stato dei ghiacciai del 7 aprile 2022 nella sede della Fondazione CassaMarca a Treviso – poco meno di tre mesi prima dal tragico evento – si indicava che era stato superato il punto di non ritorno e che oggi si salvano solo i ghiacciai sopra i 3.500-4.000 metri. «Mi chiedo allora – continua Miotti – nel massimo rispetto del lavoro, come hanno fatto i periti del pubblico ministero a parlare di imprevedibilità, quando da mesi si sapeva che la Marmolada era ed è a rischio e che quindi si sarebbe dovuta controllare particolarmente essendo meta di molte persone. Il ghiaccio crollato, tra l’altro, è sulla parte verticale, la più pericolosa. Non posso perciò che contestare le conclusioni dell’autorità giudiziaria quando parla di imprevedibilità dell’evento. L’incontro di sabato sera, il primo delle commemorazioni di cui tra l’altro non sapevo nulla, non era interlocutorio: sarebbe stato impossibile intervenire rivolgendo domande a sindaco e presidente della Provincia autonoma. Ma anche Messner ha sottolineato come la montagna da tempo stia dando segnali di malessere e come stia sparendo a fronte di un turismo di massa. È stato toccante dal punto di vista umano il suo ricordo della perdita di due fratelli alpinisti, uno trovato dopo più di 30 anni allo scioglimento di un ghiacciaio, avvenuta in contesti totalmente diversi da quello della Marmolada». Quello che sta facendo Luca Miotti è per lui azione civile, perché non sia la fatalità la scusa con la quale si giustificano le tragedie e con questa la sfortuna di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Desidera che si goda della bellezza della montagna, della Marmolada, in sicurezza, senza più croci.

Ultimo aggiornamento: 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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