ROCCA PIETORE - "Il futuro dei ghiacciai perenni nelle nostre mani. Dal Muse di Trento ai tremila metri del Museo Marmolada Grande Guerra". Questa la mostra che si potrà vedere fino al 17 settembre ospitata nei locali della stazione intermedia della funivia della Marmolada del Serauta.
L'INIZIATIVA
L'esposizione è accessibile gratuitamente alla sala polifunzionale di Serauta, terzo piano della stazione funiviaria. «Abbiamo voluto fortemente questa mostra - spiega Patrik Pomerè direttore della funivia della Marmolada - perché il tema è davvero importante e volevamo offrire ai nostri ospiti maggiori informazioni sul tema, soprattutto dal punto di vista scientifico e nessuno meglio del Muse, Museo delle Scienze di Trento, ha potuto aiutarci in questo. Hanno, infatti, un'importante sezione dedicata ai ghiacciai e avendo nel suo team un glaciologo esperto ed appassionato come Christian Casarotto».
LE SEZIONI
La mostra è suddivisa in quattro sezioni. In quella della natura, l'area dedicata a come si formano i ghiacciai, quella che spiega come sono fatti, e la sezione di informazioni sui ghiacciai sempre più nello specifico, da quelli mondiali a quelli delle Dolomiti con un video aereo che li mostra in inverno e in estate. Poi sui parla di ricerca nell'area dedicata a reperire informazioni sui ghiacciai, ricchi di informazioni sulla storia mondiale con un video sui carotaggi che vengono svolti periodicamente per cercare di scoprire cosa si nasconde nelle viscere di queste grandi masse. Non manca la parte legata al mito e all'avventura tra leggende e le scoperte antropologiche legate all'archeologia come il rinvenimento dell'uomo primitivo "Oetzi" meglio conosciuto come l'uomo di Similaun, i cui resti quasi perfettamente integri vennero scoperti il 19 settembre del 1991 in Trentino- Alto Adige, in prossimità del confine italo-austriaco, ai piedi del ghiacciaio di Similaun a 3213 metri di altitudine.
LA REGINA
Ma ovviamente qui siamo in Marmolada e non è possibile non parlare del ghiacciaio della "Regina", che nonostante la sofferenza di questi ultimi decenni continua ad essere un'attrazione turistica e alpinistica importante, portandosi appresso anche l'immagine di qualche sciagura escursionistica, come quella del luglio scorso. E in questo contesto c'è anche spazio per una parentesi storica dove si parla della mitica "Città di Ghiaccio" realizzata dall'esercito Austro-Ungarico durante la grande guerra sotto la coltre del ghiacciaio della Marmolada, per mettere al riparo i soldati dalle valanghe e dal fuoco degli italiani. Un mito che ancora vive e che può essere approfondito visitando l'adiacente museo della Grande guerra posto al piano inferiore, anche questo museo gratuito, la cui visita viene accompagnata dalle spiegazioni dei due addetti: Santo De Dorigo e Romina Darman.
LA FOTOGRAFIA
Poi come si diceva il primo piano sui ghiacciai delle Dolomiti. Se ne contano 58 tra ghiacciai e glacioneveti, molti di piccola dimensione, per una superficie totale di 5,5 chilometri quadrati. Il 50% di questi è sparito negli ultimi 113 anni.
IMMAGINE DI VITA
Una mostra dunque a trecento sessanta gradi sui ghiacciai perenni che nella proposta del Museo delle Scienze di Trento si può condensare in questa semplice spiegazione: «Il ghiacciaio è l'immagine più compiuta della nostra vita. Ci rappresenta in ciò che abbiamo di eterno e di effimero, di permanente e di mutevole».